Una delle aziende più attive sul mercato italiano e non solo è la Wilier Triestina, storico marchio tornato grande protagonista del mercato. Abbiamo chiesto ad Andrea Gastaldello, presidente esecutivo dell’azienda veneta, di raccontarci come la pandemia ha condizionato l’attività.
«A causa del Covid – ci ha raccontato – abbiamo tenuto chiuso l’azienda per 40 giorni, scelta dolorosa ma necessaria. Ma la riapertura è stata molto vigorosa, al punto che abbiamo rapidamente recuperato in termini di fatturato il gap che la chiusura stessa ci aveva provocato».
– Quindi ci conferma anche lei la grande richiesta di biciclette?
– Certamente si. Una richiesta molto importante che ha determinato non poche difficoltà per le consegne.
– In che termini?
– Chiuderemo il 2020 con un incremento del fatturato rispetto al 2019 del 12%. Se avessimo potuto avremmo sicuramente raggiunto numeri più importanti, ma bisogna tenere conto anche di altri fattori.
– Quali?
– Una crescita fisiologica può essere programmata ed organizzata, i numeri della richiesta davanti ai quali ci siamo trovati erano assolutamente imprevedibili ed il prodotto richiede una filiera che non può dall’oggi al domani rispondere in quei termini. C’è di buono che questa ondata di richiesta ha permesso a tutto il settore di beneficiarne.
– Ma ci sono aziende più in difficoltà di altre nella produzione…
– Sì, perché devono accontentarne molte altre. Ade esempio, le forcelle. Abbiamo ordinato tempo fa delle forcelle che erano state messe in consegna ad aprile 2021. Ci hanno telefonato proprio in questi giorni per dirci che la consegna è slittata ad aprile 2022!
– Quanto ci vorrà per tornare ad un ciclo di produzione normale?
– Noi prevediamo che anche il 2021 sarà caratterizzato da una domanda molto alta che provocherà difficoltà ad essere soddisfatta. Per la nostra azienda prevediamo un incremento ancora del 15% rispetto al 2019.
– Ci sarà il rischio che questa richiesta decada all’improvviso?
– No. Immaginiamo un trend di cresciuta che continuerà e quando si stabilizzerà sarà su livelli comunque superiori a quelli che avevamo prima della pandemia.
– La pandemia ha dunque valorizzato la bici?
– Diciamo che la pandemia ha favorito la scoperta, ma il trend era già in atto. La verità è che stanno cambiando i modelli di vita: meo frenesia e più qualità, ed in questo contesto la bicicletta è regina.
– Su che tipologia si orienta la richiesta?
– Tanta mountain bike, tanto elettrico, ma per quanto riguarda noi anche tanta strada. I nostri ultimi modelli hanno avuto un grande successo e anche questo contribuisce a tenere alta la domanda sul settore strada.
– Bici da neofiti?
– Beh, neanche tanto! Parliamo di bici che oscillano tra i tremila ed i tremilacinquecento euro.
– Un buon livello!
– Non solo. Immagino anche che tra i tanti che stanno scoprendo la bicicletta ci sarà una buona fetta che quando la rinnoverà sceglierà modelli più evoluti.
Anche per Andrea Gastaldello, dunque, siamo in una stagione d’oro per la bicicletta. Il trend di crescita giustifica previsioni rassicuranti e se è vero che le varie restrizioni hanno reso l’organizzazione degli eventi più complessa, è altrettanto vero che grazie alla bicicletta si può svolgere una delle pochissime attività sportive all’aria aperta ancora consentite.
La prossima puntata con Cristiano De Rosa, erede del prestigioso marchio del made in Italy, sarà pubblicata il 21 dicembre.
– Leggi la prima puntata dell’inchiesta “Quale futuro dopo il virus?” Introduzione
– Leggi la seconda puntata dell’inchiesta “Quale futuro dopo il virus?” La voce di Campagnolo
– Leggi la terza puntata dell’inchiesta “Quale futuro dopo il virus?” La voce di Fsa
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– Leggi l’ottava puntata dell’inchiesta “Quale futuro dopo il virus?” La voce di Cristiano de Rosa
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