«Sessista, volgare»: in Francia la vignetta su Marion e Alaphilippe diventa un caso

Alaphilippe con Marion Rousse
Julian Alaphilippe e Marion Rousse al termine delle Strade Bianche del 1° agosto
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«Julian, può rispondere alle domande di France Tv?». Lei, Marion Rousse, in esigua lingerie e atteggiamento lascivo, con un microfono in mano. Lui Julian Alaphilippe, in preda a una sorta di raptus estatico e letteralmente con la lingua di fuori. Tutti e due su un letto. È la vignetta pubblicata domenica scorsa sul portale online del quotidiano L’Humanité, e diventata in Francia un autentico caso. 

Ventinove anni, professionista in bici fino a 24 e campionessa nazionale a 21, Marion segue il Tour per France Télévisions, la catena di tv pubbliche transalpina. Sposata per cinque anni con Tony Gallopin, da qualche mese è appunto la compagna di Alaphilippe. 

Tra le prime, indignate prese di posizione contro la vignetta, quella di Elisa Madiot, nipote di Marc (vincitore di due Roubaix e oggi manager della Groupama Fdj), via Twitter. «Che ci si infligga ancora nel 2020 questo tipo di umorismo sessista, degradante e volgare mi getta in un profondo sconforto. Se anche l’Humanité ci si mette… i malvagi non cambieranno mai».

Poche ore dopo, l’impatto mediatico del caso si è moltiplicato quando il messaggio della Madiot è stato retwittato proprio da Marion Rousse, con un commento amaro: «L’Humanité scredita il suo nome sempre di più. Bisogna non avere alcun rispetto per le donne, per la donna, per abbassare a questo livello sei anni passati da opinionista sportiva in televisione».

Il tweet di Marion Rousse, poche ore dopo l’uscita della vignetta su L’Humanité

La retromarcia dell’Humanité: vignetta ritirata e disegnatore liquidato

Da parte loro, i vertici della testata hanno subito fiutato l’aria e innestato una precipitosa retromarcia. Anche loro via Twitter: «Condividiamo totalmente l’indignazione davanti a questa vignetta. L’abbiamo rapidamente spubblicata. È contraria ai valori dell’Humanité, che promuove la dignità degli esseri umani e la lotta femminista (l’Humanité è da sempre espressione della Gauche, ndr). Preghiamo Marion Rousse di scusarci per questa mancanza di vigilanza».

La conseguenza è stata la liquidazione rapida di Espé, il disegnatore, il quale si è detto «desolato» e ha tentato di difendersi: «Il mio scopo non era assolutamente quello di ferire, è solo una caricatura. Ho voluto evocare la porosità tra media e sport». Giubilato anche Antoine Vayer, ex allenatore della Festina negli anni Novanta, oggi giornalista e impegnato in aspre lotte contro il doping. Ha pagato anche lui, in quanto i disegni di Espé apparivano all’interno della sua rubrica.

E Alaphilippe? Profilo basso, per ora: «Nessuna reazione, non ho voglia di parlare di questo – ha fatto sapere dal Tour – È una cosa che regolerò a tempi debito»