Simone Maltagliati è il marketing manager Italia della Cannondale, uno dei marchi più prestigiosi presenti sul mercato mondiale. E’ dunque interessante conoscerne l’analisi in un momento così particolare.
«A dispetto della situazione drammatica del Paese – ha esordito – il mercato della bicicletta ha vissuto una stagione particolarmente felice. Dopo il lockdown c’è stata una vera esplosione della domanda del prodotto. I magazzini sono stati svuotati in un lampo».
– Era prevedibile una simile esplosione?
– Il mercato era già in crescita e quindi un incremento delle vendite era nelle previsioni. Ancor prima della pandemia la Cannondale aveva dato il via alla costruzione di nuovi stabilimenti che consentiranno di triplicare la nostra produzione di biciclette. Non era prevedibile però che l’aumento fosse così improvviso e così impetuoso.
– Come avete reagito?
– Siamo riusciti a tenere botta perché le nostre biciclette vengono assemblate in Olanda e non arrivano confezionate dall’Oriente. Ma, in tutta onestà, devo riconoscere che l’impennata è stata talmente grande che le difficoltà sono state inevitabili.
– Quindi?
– Questo ci ha consentito una maggiore flessibilità negli allestimenti proponendo al cliente qualche variazione a secondo della disponibilità del prodotto. Chi invece ordina le biciclette in Oriente subisce ritardi più significativi perché mancando questa flessibilità si aspetta di avere pronti tutti i componenti e gli accessori specificati nell’ordine.
– Ci sono stati modelli più richiesti di altri?
– E’ stato venduto tutto quanto era disponibile. I negozianti hanno potuto svuotare i magazzini. Ma questo non va inteso come un danno per il cliente finale, anzi…
– Perché?
– E’ stato un bene per tutti perché i negozianti hanno potuto vendere anche vecchi modelli che giacevano nei loro magazzini, gli utenti meno esperti e meno attenti all’ultimo modello hanno potuto acquistare modelli di qualità a prezzi scontati.
– In più il bonus…
– Esatto. Il bonus ha rappresentato un’ottima spinta, anche se credo che abbia avuto più un valore psicologico che pratico visto che l’incremento delle vendite non è un fenomeno italiano, ma mondiale. Ovvero anche dove i bonus non erano previsti.
– Cosa si prevede per il futuro?
– Il trend continua e sarà significativo. Noi ad esempio abbiamo dovuto intervenire su alcuni ordini molto elevati perché vogliamo soddisfare l’intera rete di vendita ed evitare accaparramenti.
– Diverse aziende parlano di esaurimento della gamma 2021. Possibile?
– Attenzione a non far passare un messaggio sbagliato. Anche noi abbiamo esaurito alcuni modelli 2021, ma questi stessi modelli saranno disponibili nei negozi. Mi spiego meglio: molte aziende hanno esaurito l’offerta ai negozianti, non al cliente finale.
– Cosa resterà di questa grande fame di biciclette?
– Penso e spero molto. Immagino anche che almeno una parte di quanti comprano oggi la loro prima bicicletta si innamoreranno e vorranno evolversi acquistando una bici più performante o cambiando specialità tra strada, mtb, gravel…
La prossima puntata con Prologo sarà pubblicata il 6 gennaio.
– Leggi la prima puntata dell’inchiesta “Quale futuro dopo il virus?” Introduzione
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