Rod Ellingworth torna alla Ineos Grenadiers e porta con lui Dan Hunt

Rod Ellinghworth torna alla Ineos-Grenadiers dopo la parentesi di un anno alla Bahrain-McLaren (foto: Team Sky)
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Rod Ellingworth nell’ultimo scampolo di 2020 ha deciso di dare una sterzata determinante al proseguimento della sua carriera manageriale. Una scelta visionaria che forse dovrebbero pensare in molti quando ne hanno la possibilità e si sentono arrivati al massimo dei risultati all’interno di un progetto: l’addio alla Bahrain-McLaren, ufficializzato venerdì 4 dicembre dopo una sola stagione culminata nel quarto posto di Mikel Landa al Tour de France, trova subito il capitolo successivo: uno step back da tre punti come i migliori cestisti della NBA, Rod Ellingworth torna nel top club dei Grandi Giri, la Ineos Grenadiers.

Rod Ellingworth alla Ineos Grenadiers: un mondo di giovani

I giovani eroi di una stirpe nuova che si sta imponendo nel Mondo, prototipi del corridore moderno, generato dall’evoluzione della preparazione fisico-atletica, dei mezzi a disposizione, dello staff tecnico, ma anche della specie, perché un tempo non era comune veder giganteggiare tra i prof ragazzoni alti e forgiati a 20-21 anni. Ragazzi che hanno lo strappo secco, la progressione in salita che stronca gli avversari più anziani, la resistenza alla velocità, il coraggio e l’incoscienza di volerci provare a ogni costo. Ellingworth si inserisce così nel kindergarten della Ineos e riapproda dalle parti di Dave Brailsford dopo quasi un decennio di fenomenali successi dal 2010 al 2019.

Tom Pidcock, Carlos Rodríguez, Ethan Hayter, Ivan Sosa, Pavel Sivakov, Egan Bernal e Jhonathan Narvaez: età media intorno ai 23 anni e talenti ideali per il lavoro di Ellingworth: il manager porterà con lui alla corte britannica Dan Hunt che sarà il responsabile delle performance che aveva già fatto parte del Dream Team inglese dal 2010 al 2013 come direttore sportivo.