EF Pro Cycling: testa al 2021 con sei vittorie nei grandi Giri. La sorpresa è Carthy

EF Pro Cycling Carthy
Hugh Carthy in azione alla Vuelta di Spagna 2020. (Foto ASO/PHOTOGOMEZSPORT2020).
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La EF Pro Cycling è stata una delle formazioni più vincenti del World Tour in quest’anomala stagione 2020. 17 vittorie in tutto, di cui sei nei grandi Giri tutte con corridori diversi, senza dimenticare lo splendido podio di Hugh Carthy nella classifica generale della Vuelta di Spagna.

E’ mancato il successo in una grande classica, ma Jonathan Vaughters può ritenersi molto soddisfatto dei suoi ragazzi. Probabilmente ci si aspettava qualcosa in più da Alberto Bettiol, che, nonostante tanti buoni piazzamenti, non ha trovato (dopo il lockdown) l’appuntamento con la vittoria.

Carthy per il futuro delle corse a tappe. Teniamo d’occhio Martinez

Chi ha sorpreso più di tutti è sicuramente Hugh Carthy, terzo alla Vuelta di Spagna con un distacco inferiore al minuto dal vincitore della maglia rossa Primoz Roglic. Il 26enne britannico ha dimostrato di saper andare molto forte in salita, spesso più di scalatori puri come Richard Carapaz o Daniel Martin. La vittoria sull’Alto de l’Angliru è poi la ciliegina sulla torta di una stagione che lo lancia tra i grandissimi delle corse a tappe del futuro.

Un altro corridore importante per la EF Pro Cycling è Daniel Martinez, vincitore incredibilmente del Giro del Delfinato 2020. Lo scalatore colombiano è partito per il Tour de France con i gradi di capitano ma una prima settimana difficile lo ha costretto ad abbandonare i sogni in classifica generale. Non si è però scoraggiato, è andato più volte all’attacco, finché a Le Puy Mary non ha conquistato il suo primo successo in una grande corsa a tappe.

Al Giro d’Italia della EF brillano Caicedo e Guerreiro

La EF Pro Cycling può poi festeggiare due splendidi trionfi al Giro d’Italia 2020. Con la loro stravagante divisa, gli uomini di Vaughters hanno portato a casa la vetta dell’Etna con Jonathan Caicedo e quella di Roccaraso con Ruben Guerreiro. Il portoghese poi, non contento, ha conquistato la maglia azzurra di miglior scalatore della corsa rosa.