Israel-Premier Tech, nessuna azione legale contro l’UCI: «Determinati a tornare nel World Tour»

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Sylvan Adams, proprietario del team Israel - Premier Tech (foto: Noa Arnon)
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In un primo momento il team manager della Israel-Premier Tech, Sylvan Adams, si era scagliato contro l’UCI, voleva avviare azioni legali e aveva messo in luce la possibilità per la squadra di chiudere i battenti, se non ottenevano la licenza World Tour.

La rabbia sembra diminuita e il team israeliano non può fare altro che prendere atto di non avere più la licenza di team World Tour: «Israel-Primer Tech riconosce la decisione dell’UCI di registrare la squadra come ProTeam nel 2023 – raccontano con un post su Twitter- Ovviamente siamo delusi, viste le interruzioni causate dalla pandemia di coronavirus nelle ultime tre stagioni, che hanno colpito molto duramente la nostra squadra. Tuttavia, IPT continuerà a lottare per le vittorie nelle gare più importanti del calendario ciclistico».

La squadra di Chris Froome continuerà a perseguire i suoi obiettivi: «Siamo determinati a tornare al World Tour. Nel frattempo, continueremo a correre con la motivazione e la resilienza che hanno regalato alla nostra squadra due vittorie di tappa nell’ultimo Tour de France. Siamo orgogliosi dei corridori, dello staff e della forza dell’organizzazione. Iniziamo la prossima stagione con entusiasmo e fiducia nella nostra capacità di continuare a esibirci e vincere».