Fatto il Mondiale, facciamo la Nazionale: ecco i nomi, da Nibali a Formolo

nibali nazionale italiana
La nazionale italiana sarà guidata da Vincenzo Nibali anche ai campionati del mondo di Imola?
Tempo di lettura: 4 minuti

Fatto il Mondiale proviamo a fare la Nazionale. Una sorta di gioco, il preferito dagli italiani, ovvero quello di provare a mettersi nei panni del Commissario Tecnico, in questo caso in quelli di Davide Cassani.

Ieri la notizia ufficiale dell’assegnazione a Imola del Mondiale 2020 con la prova in linea che si terrà domenica 27 settembre. Un percorso esigente, circa cinquemila metri di dislivello, con un circuito, dovesse essere poi confermato ufficialmente, di ventotto chilometri e 800 metri da percorrere nove volte, per un totale di 259,2 chilometri.

Mondiale 2020: percorso da classica dura

E da subito balza agli occhi la difficoltà: un percorso se non per scalatori puri, di sicuro per corridori adatti alle Ardenne e forse più a una Liegi-Bastogne-Liegi che a una Amstel Gold Race – per quanto quest’ultima resti una corsa molto impegnativa soprattutto nelle versioni più recente. Ci sarà tempo di parlare di favoriti, bisognerà valutare la forma dopo il Tour e la Tirreno-Adriatico, ma di sicuro c’è modo di fare una sorta di borsino dei possibili convocati per la Nazionale italiana guidata da Davide Cassani.

Nibali e Formolo capitani

Due posti, forse tre, sembrano già essere assegnati: Vincenzo Nibali, Davide Formolo e il giovane Andrea Bagioli. Il siciliano pensa al Giro, è vero, ma impossibile non immaginare l’atleta italiano più rappresentativo come capitano della spedizione azzurra nel Mondiale di casa. O almeno come co-capitano, magari condividendo la leadership insieme a Davide Formolo. Il veronese, adattissimo al tracciato, va davvero forte dalla ripresa delle corse e le prossime tappe al Tour ci diranno ancora quanto.

In terza battuta, poi, il nome nuovo del ciclismo italiano su percorsi esigenti: Andrea Bagioli. Ci fosse stata la prova Under 23 magari lo avrebbero dirottato lì, ma così resta complicato immaginarcelo a guardare la corsa da casa. Ha bruciato le tappe, ha già ottenuto due vittorie (e il contatore sale…) in mezza stagione da professionista; tiene bene in salita, ha spunto veloce e all’occorrenza può dare una grande mano alla squadra: cosa chiedere di più?

Tra registi in corsa, seconde punte e guastatori

Un ruolo fondamentale della squadra di Cassani sarà anche quella del regista in corsa. Un corridore capace di interpretare al meglio le consegne tattiche studiate alla vigilia, ma anche di improvvisare e chissà di provare in prima persona a rendersi protagonista. Diego Ulissi sembrerebbe il nome giusto, vista la propensione per certi percorsi e vista anche la buona forma dimostrata nelle corse a cui ha preso parte in queste settimane. In alternativa, o in aggiunta, da seguire sicuramente Giovanni Visconti, fedelissimo di Davide Cassani. Il siciliano della Vini Zabù-KTM, però, dopo l’ottimo lavoro fatto a Plouay nell’Europeo, è atteso a una risposta nella prossima Tirreno-Adriatico.

Abbiamo parlato di guastatori e allora i nomi di Giulio Ciccone e Gianni Moscon possono essere utili in questo ruolo ed entrambi adattissimi a un percorso del genere. Se l’abruzzese della Trek-Segafredo è stato tra i migliori nella campagna italiana – con il quinto posto al Lombardia come fiore all’occhiello, ed è corridore capace di dare fantasia e imprevedibilità alla corsa attaccando anche da lontano, il trentino della Ineos resta al momento un punto interrogativo. Certo, il caso di positività al Covid-19 è una tegola per Ciccone e farsi trovare pronto per il momento della convocazione in Nazionale potrebbe essere complicato. Su Moscon, invece, ci sarebbe tanto da dire, il suo contributo alla causa della Nazionale è sempre stato di grande importanza, sin dai tempi degli Under 23, è vero, ma pesa come un macigno, per valutarne le reali condizioni – fin’ora non ha mai impressionato – l’esclusione da parte della sua squadra dalla Tirreno-Adriatico.

Ci sarebbe anche Alberto Bettiol, perfetto per il ruolo di mezzapunta, uno che non ti porteresti mai allo sprint, che sa lavorare per la squadra, che se al cento percento della forma potrebbe provare a vincere in prima persona anche su un tracciato duro come quello di Imola. Ma il toscano deve dare una risposta durante questo Tour de France.

Uomini di fatica

E di sicuro, come ogni squadra alla ricerca di un’identità, non dovranno mancare quei corridori capaci di sobbarcarsi il lavoro sporco: Dario Cataldo, Alessandro De Marchi – da spendere anche per la cronometro insieme a Filippo Ganna. E poi una delle sorprese di questa stagione, ovvero Jacopo Mosca, ma anche Marco Marcato, che in questo periodo va molto forte, l’affidabilissimo Salvatore Puccio e Damiano Caruso. Probabile che almeno due, se non tre, di questi sei vengano selezionati: uomini duri adatti al lavoro di squadra e con il giusto mix di caratteristiche adatte al percorso. Tutto dipenderà dal loro rendimento tra Tour de France e la Corsa dei Due Mari di settimana prossima.

Dubbi, incertezze, chiamate last minute e probabili esclusi

Da escludere, per diversi motivi – condizioni e percorso – i vari Matteo Trentin (anche se, avessimo davanti il miglior Trentin, si farebbe un ragionamento diverso: quello del 2017 e del 2019 sarebbe perfetto o quasi quello del 2020 si staccò su La Rosina… vedremo il Tour cosa dirà), Davide Ballerini, Kristian Sbaragli, Fabio Aru, Andrea Vendrame, Domenico Pozzovivo e tutte le ruote veloci. Sognano invece una maglia azzurra alcuni giovani rampanti del nostro ciclismo: Nicola Conci, che corsa dopo corsa lancia segnali importanti, Fausto Masnada che prova a giovare del cambio di casacca a stagione in corso e resta un corridore affidabile su un tracciato così impegnativo, ma soprattutto Valerio Conti che con la vittoria al Matteotti potrebbe aver messo una seria ipoteca sulla maglia azzurra.

Se Samuele Battistella rimanderà l’appuntamento con il Mondiale ai prossimi anni, salvo exploit alla Tirreno-Adriatico, gli esperti Manuele Boaro e Gianluca Brambilla, restano forse un po’ lontani dalla convocazione, ma chissà, potrebbero rientrare in gioco se dovessero dimostrarsi in grandi condizioni nelle prossime gare.

Infine saranno da giudicare alcune pedine last minute che potrebbero rientrare nel giro come Luca Wackermann e Alessandro Fedeli, entrambi hanno vinto di recente in Francia, ma al momento sembra difficile possano superare nelle gerarchie i nomi fatti.

In sintesi a oggi questi potrebbero essere gli otto uomini per Imola: Vincenzo Nibali, Diego Ulissi, Davide Formolo, Andrea Bagioli, Alessandro De Marchi, Damiano Caruso, Dario Cataldo e Valerio Conti.