Parigi-Roubaix, ennesimo assolo di van der Poel! 2º Philipsen, doppietta Alpecin

Il trionfo di Mathieu van der Poel alla Parigi-Roubaix 2024
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Il numero 1 sulla schiena non si indossa a caso. Vittoria da protagonista per Mathieu van der Poel. Esattamente come al Giro delle Fiandre, anche alla Parigi-Roubaix il campione del mondo sferra un attacco al quale nessuno riesce a porre rimedio: a meno 59 km dal traguardo, sui ciottoli dell’Orchies, l’olandese sfiamma e si lascia alle spalle tutto il gruppo. L’ultimo ad aver vinto la Roubaix con la maglia iridata fu Peter Sagan nel 2018. Dopo circa 3 minuti dall’arrivo di van der Poel, il compagno di squadra Jasper Philipsen vince la volata del gruppetto, imponendosi su Mads Pedersen e su Nils Politt e regalando all’Alpecin-Deceuninck una storica doppietta.

16.46 (-4 km): Affiancato dall’ammiraglia, Mathieu van der Poel batte il pugno al ds Roodhooft: è quasi giunto al termine il capolavoro dell’olandese.

Ultimi 5 km per van der Poel!

16.40 (-9 km): Philipsen ha tentato un’accelerazione, ma Pedersen e Politt sono subito andati a chiudere. Fatica invece Kung.

16.35 (-13 km): “Vedepè” ha già concluso anche il settore di pavé numero 3, il Gruson (1100 metri e due stelle di difficoltà).

16.30 (-16 km): Van der Poel entra ora nel celebre Carrefour de l’Arbre, settore difficilissimo che quest’anno non sarà tuttavia decisivo per la vittoria finale grazie alla sbalorditiva azione dell’olandese dell’Alpecin-Deceuninck.

Ancora 20 km per MvdP!

16.20 (-24 km): Non molla van der Poel, che sta andando a tutta. Il suo vantaggio si aggira intorno a 2’15”.

16.14 (-28 km): Laurence Pithie a terra! Nessuna conseguenza per il neozelandese, già ripartito.

16.05 (-35 km): Sale a 2 minuti il vantaggio di Mathieu van der Poel. Impressionante.

16.00 (-38 km): Alle spalle dell’iridato che procede indisturbato, insegue un gruppetto di 5 corridori composto dal suo compagno di squadra Philipsen, da Pedersen, Kung, Pithie e Politt.

15.55 (-44 km): Che grinta van der Poel! L’olandese rilancia ulteriormente, facendo salire il proprio vantaggio a 1’36”.

15.50 (-47 km): Viaggia sereno l’arcobaleno del campione del mondo, che ora si trova sul Mons-en-Pévèle, uno dei tratti più duri della corsa.

50 km all’arrivo!

15.45 (-51 km): Dopo un nuovo tratto di pavé, il vantaggio di Mathieu van der Poel sale a più di 40 secondi. Il gruppo dietro è sempre capitanato da Pedersen, con Vermeersch e Philipsen in seconda e terza posizione.

15.40 (-55 km): Caduta per un corridore della Lotto Dstny, Beullens, già ripartito. Intanto Pedersen tira in testa al gruppetto per cercare di andare a riprendere il campione del mondo, che gode di un vantaggio di 13″.

Il secondo attacco di van der Poel nel settore dell’Orchies

15.35 (-59 km): Nuovo attacco di van der Poel, questa volta sui ciottoli dell’Orchies!

15.30 (-62 km): Mancano ancora due settori di pavé prima di Mons-en-Pévèle, uno dei momenti chiave della corsa.

15.25 (-65 km): Wellens prova ad allungare, ma viene immediatamente ripreso. Cambio bici per Bissegger, che però rientra subito.

15.20 (-69 km): Incredibile Vacek! Il campione ceco della Lidl-Trek riporta il gruppo sui tre fuggitivi.

15.15 (-72 km): Grazie al lavoro della Lidl-Trek, il divario tra battistrada e gruppo scende a 20″ circa.

15.10 (-75 km): Non va a buon fine lo scatto di Pidcock, mentre perde terreno Bissegger, frenato da una foratura.

15.05 (-79 km): Sale a 35″ il vantaggio dei fuggitivi, inseguiti dal gruppo van der Poel (composto da 27 corridori, compreso l’iridato olandese).

15.00 (-84 km): I tre battistrada riescono a guadagnare una ventina di secondi sul gruppetto del vincitore in carica, che alle spalle sta per essere raggiunto da Pedersen.

14.55 (-87 km): Problemi per Mads Pedersen, costretto a fermarsi e a cambiare bici. Davanti invece allungano Vermeersch, Kung e Politt.

14.55 (-87 km): Il campione del mondo è in testa a tirare, ma alla sua ruota ci sono 12 corridori: Vermeersch, Van Dijke, Pedersen, Kung, Pithie, Politt, Wellens, Pidcock, Meeus, Bissegger, Jacobs e Wærenskjold.

14.50 (-90 km): Foratura per Philipsen, che si ferma per essere assistito dall’ammiraglia.

14.45 (-93 km): Sfiammata di Mathieu van der Poel!

14.43 (-95 km): Inizia la Foresta di Arenberg! 2,3 km e ben 5 stelle di difficoltà!

14.40 (-97 km): Tornato sull’asfalto, il gruppo ha perso Asgreen, che insegue ora insieme ad altri quattro: Planckaert, Labrosse, Sweeny e Segaert.

100 km all’arrivo!

14.35 (-102 km): Ricapitoliamo. Il gruppo di testa è composto da 35 corridori, tra cui van der Poel, Philipsen, Vermeersch, Pedersen, Theuns, Degenkolb, Pithie, Kung, Pidcock, Politt e Wellens.

14.32 (-104 km): Cambio di bici per Kielich mentre il gruppo di testa inizia il settore di pavé numero 20, Haveluy– Wallers (2500 metri e quattro stelle di difficoltà).

14.28 (-108 km): Che rischio per Politt! L’uomo della UAE sfiora una vettura di gara, ma riesce a rientrare in gruppo. In coda trova Tom Pidcock, che parla con l’ammiraglia dei Grenadiers.

14.21 (-113 km): Il vento non accenna a placarsi, sarà un’insidia in più. Intanto Nils Politt cambia bici.

14.17 (-116 km) – Mancano venti chilometri a uno dei momenti più attesi, l’ingresso nella foresta di Arenberg.

14.14 (-118 km): Abbandona Laurenz Rex, dopo due cadute. La prima è stata quella di Viviani e Milan, quella definitiva è stata tutta farina del suo sacco: ha preso in pieno un segnale di uno spartitraffico.

14.12 (-120 km): Per ora il controllo dell’Alpecin è imbarazzante. Vi ricordiamo che hanno vinto le prime due Monumento dell’anno. Foratura per Politt.

14.05 (-126 km): Piccolo intervento meccanico sulla catena di Jasper Philipsen.

14.03 (-127 km): Squalificato Tarling! Il britannico della Ineos sarebbe rimasto troppo a lungo attaccato all’ammiraglia, secondo la giuria.

13.55 (-133 km): Negli ultimi chilometri ci sono stati ben due cambi di bicicletta: prima Senechal, poi Tarling, che è poi riuscito a rientrare nel primo gruppo.

13.52 (-135 km): A circa 1 minuto di distacco dal gruppo di testa, insegue un secondo gruppo in cui figurano, tra gli altri, Laporte, Mozzato e Bettiol.

13.48 (-140 km): Recuperati i fuggitivi. Foratura intanto per Tarling.

13.40 (-145 km): L’Alpecin continua ad accelerare e il gruppo ha ormai nel mirino i fuggitivi.

150 km al traguardo!

13.30 (-151 km): All’imbocco del secondo settore di pavé, Merlier è costretto di nuovo a fermarsi per un altro problema tecnico. Syritsa è il primo a staccarsi dalla fuga quando arriva il terzo settore.

13.18 (-161 km): Foratura per Christophe Laporte in gruppo.

13.15 (-165 km): Ecco Troisvilles-Inchy, il primo muro di giornata.

13.07 (-170 km): I primi tratti di pavé arriveranno tra una decina di chilometri.

13.01 (-180 km): De Bondt e Rajovic rientrano sui fuggitivi.

12.56 (-184 km): Venti chilometri al primo settore di pavé.

12.51 (-186 km): L’andatura della prima ora di corsa è stata di 54,67 km/h!

12.45 (-190 km): Non c’è un attimo di pace in gruppo. Si vola verso i primi tratti in pavé.

12.39 (-195 km): Non ce la fa Jonas Rutsch. Il tedesco della EF Education-EasyPost, caduto qualche chilometro fa, deve abbandonare come Viviani e Milan.

12.34 (-200 km): L’andatura resta piuttosto elevata. L’attacco di Kasper Asgreen fa paura a tutti in gruppo.

12.30 (-203 km): Tim Declercq (Lidl-Trek) e Oscar Riesebeek (Alpecin) conducono il gruppo a 1’35”.

12.27 (-206 km): Ricapitoliamo la situazione. Hagenes (Visma|Lease a Bike), Tiller (Uno-X), Asgreen (Soudal-Quick Step), Haller (Bora-hansgrohe), Slock (Lotto Dstny), Syritsa (Astana) e Malecki (Q36.5) all’attacco con 31″ su Rajovic (Bahrain) e De Bondt (Decathlon).

Prima ora di corsa alla Parigi-Roubaix!

12.23 (-209 km): Affrontati cinquanta chilometri!

12.20 (-218 km): La corsa nel mentre non si è fermata e i sette fuggitivi continuano a pedalare in testa alla corsa. Jonathan Milan si ritira.

12.15 (-223 km): Elia Viviani sembra uno dei corridori maggiormente colpiti. Il veronese viene addirittura portato via in ambulanza e sarà costretto ad abbandonare la corsa. Gli altri sembrano senza particolari conseguenze.

12.13 (-224 km): Non solo i già citati. Anche Laurenz Rex, Nils Politt, Jonas Rutsch e altri… In tutto circa 20 corridori sono caduti.

12.12 (-224 km): A terra sono finiti corridori come Elia Viviani, Jonathan Milan, Tim Merlier, Alberto Bettiol

12.11 (-225 km): Brutta caduta!

12.10 (-225 km): Anche Dries De Bondt raggiunge Rajovic. I due hanno da recuperare 23 secondi.

12.07 (-227 km): Dusan Rajovic prova ad evadere dal gruppo e rientrare sui fuggitivi, ma non sarà facile a queste andature.

12.04 (-228 km): Il gruppo non vuole lasciare andare i fuggitivi. Asgreen è davvero pericoloso…

12.00 (-230 km): Davanti sono in 7: Hagenes (Visma|Lease a Bike), Tiller (Uno-X), Asgreen (Soudal-Quick Step), Haller (Bora-hansgrohe), Slock (Lotto Dstny), Syritsa (Astana) e Malecki (Q36.5). 20 secondi il vantaggio sul gruppo, sul quale cerca di avvantaggiarsi Pasqualon.

11.55 (-234 km): Si forma ora in testa un gruppetto interessante, comprendente tra gli altri anche Tiller (Uno-X), Asgreen (Soudal-Quick Step) e Haller (Bora-hansgrohe). Gruppo a 5 secondi, continuano gli attacchi.

11.50 (-239 km): Gruppo che in questo momento si allarga a coprire tutta la sede stradale, mentre l’ennesimo tentativo di fuga viene neutralizzato. Van der Poel si trova ora nelle ultime posizioni.

11.45 (-243 km): Gruppo in questa fase molto allungato, mentre i tentativi di attacco si susseguono senza successo.

11.40 (-248 km): Prova ad attaccare Edvald Boasson Hagen (Decathlon AG2R). Il 36enne norvegese è stato 5º alla Parigi-Roubaix nell’edizione 2016.

11.35 (-252 km): Situazione ancora in divenire, gruppo molto allungato ma per ora nessuno riesce a prendere il largo. Davanti uomini della Q36.5 e della Lotto Dstny.

11.30: Cominciano subito gli scatti in testa al gruppo: tra i più attivi in questa primissima fase Dries De Bondt (Decathlon AG2R), ma la fuga non si è ancora formata.

11.27: PARTITI! È iniziata l’edizione numero 121 della Parigi-Roubaix!

11.20: Ed ecco al via il campione del mondo Van der Poel, grande favorito di oggi.

11.15: I corridori sono partiti da Compiegne e stanno ora andando verso il chilometro zero.

11.10: L’ultimo corridore a vincere Fiandre e Roubaix nello stesso anno, invece, è stato Fabian Cancellara: era il 2013. Ecco gli altri corridori che sono riusciti in questa impresa.

11.05: Per il campione del mondo si tratterebbe anche del secondo successo consecutivo alla Roubaix: l’ultimo a vincere l’Inferno del Nord per due anni consecutivi è stato Tom Boonen, nel 2008 e nel 2009.

11.00: Van der Poel andrà oggi a caccia della vittoria in maglia iridata. L’ultimo campione del mondo a vincere a Roubaix è stato Peter Sagan nel 2018: lo slovacco ha interrotto una striscia senza vittorie iridate che durava dal 1981, quando a imporsi fu Bernard Hinault.

10.55: Prima delle vittoria di Colbrelli, l’ultimo italiano a imporsi nel velodromo era stato Andrea Tafi, nel 1999. Ecco cosa ci ha detto il toscano nell’ultima puntata del nostro podcast.

10.50: Senza Van Baarle, al via ci saranno oggi solo due corridori che hanno già vinto la Roubaix. Oltre a Van der Poel, che parte con il numero 1, ci sarà infatti John Degenkolb, vincitore nel 2015, che nonostante una caduta in ricognizione ha fatto di tutto per schierarsi ai nastri di partenza.

10.45: Arriva una notizia importante: Dylan Van Baarle, vincitore dell’edizione 2022, non sarà al via per alcuni problemi di salute. Si tratta di un’altra grande perdita per la Visma|Lease a Bike, che a questo punto dovrà puntare tutto su Christophe Laporte, appena rientrato a sua volta dopo un periodo di malattia.

10.40: Il grande favorito di oggi è senza dubbio il campione del mondo Van der Poel. La Roubaix, però, ci ha spesso abituato a risultati inattesi: ecco qui il racconto di alcune delle edizioni più sorprendenti degli ultimi anni.

10.33: Ognuno dei partenti ha il suo metodo per ricordare quando alimentarsi e quando ci sono i tratti di pavé.

10.30: A Compiègne il cielo è nuvoloso, ci sono 15 gradi ed è prevista pioggia per il pomeriggio quando non saremo più qui. I nostri colleghi da Roubaix ci dicono che le condizioni sono simili (nuvole e temperatura sui 15 gradi) con in più un forte vento che sembra destinato a durare fino all’ora dell’arrivo dei primi. Una difficoltà in più per il gruppo.

10.24: Nella Ineos Grenadiers il nostro Elia Viviani e Tom Pidcock, che la Roubaix l’ha vinta tra gli Under 23. L’unica vittoria italiana tra gli Espoirs è datata 2016 e porta la firma di un altro corridore della Ineos, Filippo Ganna, che oggi però non è al via. Il fuoriclasse piemontese ha preferito concentrare i suoi sforzi sul Giro per poi dedicarsi a pista e crono in vista delle Olimpiadi di Parigi.

10.20: Ma torniamo a quello che si sta svolgendo sotto i nostri occhi. Siamo al foglio firma, le squadre si susseguono sul palco, in questo momento tocca alla squadra australiana Jayco AlUla. Sontuosa la presentazione di ogni corridore: oggi sono tutti campioni.

10.15: Sono soltanto 11 nella storia i corridori ad aver vinto la Roubaix due anni di fila. Se vincesse oggi MVDP diventerebbe il dodicesimo, e inoltre eguaglierebbe un’impresa finora riuscita soltanto a Rik Van Looy nel 1962, e cioè aggiudicarsi nello stesso anno Giro delle Fiandre e Parigi-Roubaix da campione del mondo in carica. Voi cosa dite: ce la farà?

10.10: Classica delle classiche, eppure oggi c’è una novità. Per la prima volta nello stesso giorno si corre anche la Parigi-Roubaix Espoirs per gli Under 23. E noi la seguiremo per voi con notizie e interviste. La partenza è alle 10.50, esattamente tra 40 minuti, da Le Cateau Cambresis.

10.05: I corridori sono attesi da 257,9 chilometri, 29 settori di pavé e l’aggiunta della famosa chicane di cui si è molto parlato in settimana. Van der Poel non la ritiene affatto sicura.

10.00: Dopo 120 edizioni della Roubaix l’Italia è al terzo posto nella classifica dei successi per nazioni: il Belgio primeggia con 57 vittorie, segue la Francia con 28, mentre 14 sono le vittorie azzurre. Il record dell’Inferno del Nord ce l’hanno due fuoriclasse belgi con 4 vittorie a testa: si tratta di Roger De Vlaeminck e di Tom Boonen.

9.55: Alla vigilia Michele Gaiffi ha parlato con Sonny Colbrelli, ultimo italiano a vincere nel velodromo più ambito del mondo. Era l’insolita edizione autunnale del 2021, un’edizione epica della Roubaix. Leggete cosa ci ha detto Sonny, che oggi sarà sull’ammiraglia della Bahrain Victorious.

9.50: Ma eccoli tutti i numeri da tenere d’occhio oggi. Noi vi suggeriamo il 4 di Philipsen, l’11 di Van Baarle, 21 Pedersen, 24 Milan, 31 Kung, 36 Pithie, 41 Degenkolb, 71 Kristoff, 81 Politt, 95 Pidcock, 97 Viviani, 104 Pasqualon, 111 Lampaert, 112 Asgreen, 114 Moscon, 121 Mozzato, 141 Naesen. Per tutti gli altri c’è la nostra starlist.

9.45: Ovviamente il dorsale numero 1 spetta al vincitore dell’ultima edizione, il campione del mondo Mathieu van der Poel.

9.40: Il via ufficiale sarà alle 11.25, nel frattempo vi diamo qualche numero. Alberto Bettiol, dopo una settimana non facile in cui ha temuto anche di non poter essere al via, debutterà nella corsa del pavé con il dorsale 151.

9.35: L’ansia sale qui a Compiègne, cittadina famosa perché qui fu imprigionata Giovanna d’Arco e qui furono firmati diversi storici armistizi. In questo periodo difficile per la storia dell’Europa e del mondo, un giro in questa zona di cimiteri di guerra farebbe bene a molti.

9.30: Anche noi di quibicisport.it ci siamo avvicinati all’evento con servizi, interviste e approfondimenti. Leggete cos’ha raccontato Luca Mozzato, secondo una settimana fa al Fiandre, a Lucia Mora.

9.25: Prima di arrivare in partenza abbiamo letto L’Equipe. Oggi il quotidiano sportivo francese dedica 9 pagine più la prima (con fotona di MVDP, Pedersen e Philipsen: ve la facciamo vedere) alla Monumento nazionale. Uno spettacolo nello spettacolo.

9.20: È la terza Monumento della stagione. La prima, a Sanremo, l’ha vinta Jasper Philipsen. La seconda, il Fiandre, Mathieu van der Poel. Due successi su due per l’Alpecin-Deceuninck.

9.15: Sono 59 i corridori che debutteranno in questa edizione dell’Inferno del Nord. Uno di loro è Antonio Morgado, il giovane portoghese che ha chiuso quinto al Fiandre una settimana fa. Marco D’Onorio ci ha raccontato la sua storia in settimana, una lettura che vi consigliamo.

9.10: Abbiamo ancora negli occhi la bella prova delle nostre atlete ieri nella Roubaix femminile. Avete letto la cronaca della corsa vinta dalla campionessa del mondo Lotte Kopecky? E le parole di Elisa Balsamo, seconda allo sprint nel velodromo? Ci ha detto che ci riproverà, anche se questa corsa non le piace…

9.05: Edizione numero 121 dell’Inferno del Nord, che soltanto per uno dei partenti di oggi si trasformerà in un paradiso.

9.00: Buongiorno! Eccoci a Compiègne per il via di questa Parigi-Roubaix. L’atmosfera è elettrizzante.

Tutto è pronto per il grande spettacolo della Parigi-Roubaix! L’atmosfera unica dell’Inferno del Nord, le pietre, le insidie, le folli velocità, la Foresta di Arenberg e il Mons-en-Pevele. Ci sono tutti gli ingredienti per una giornata indimenticabile. Bicisport e quibicisport.it vi accompagneranno in questa domenica. Segui la diretta integrale della corsa sul nostro sito con aggiornamenti in tempo reale in esclusiva per voi!

Parigi-Roubaix: percorso

I 259,9 km della corsa (record nella storia della competizione) partono da Compiègne e trovano il tradizionale, epico epilogo nel celebre Velodromo di Roubaix. Al di là della tanto discussa chicane, il percorso non prevede grossi cambiamenti rispetto all’anno scorso, fatta eccezione per alcune modifiche nella prima parte. La Foresta di Arenberg verrà affrontata dopo 164 km, con i suoi 2300 metri micidiali, primo vero spartiacque della gara. Ai -50 km dal traguardo ci si tuffa dentro il settore di Mons en Pévèle, 3 km interminabili in cui poter fare la differenza. Chi uscirà in testa dai 2100 metri del Carrefour de l’Arbre andrà a giocarsi la vittoria nel Velodromo, distante solo 15 km.

Altro primato per l’edizione 2024: 55,7 km di pavé, mai così tanti negli ultimi trent’anni. Il tracciato ricalca a grandi linee quello della passata stagione, a eccezione di alcune modifiche nella parte iniziale con la reintroduzione dei pavé di Viesly-Briastre e Capelle-Ruesnes.