Barbieri risponde a Bronzini: «Sì, ha ragione Giorgia. Amo la Roubaix e il prossimo anno ci sarò»

Barbieri
Rachele Barbieri al training camp della Liv (foto: Michiel Maas)
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Sabato alla Parigi-Roubaix, prima della partenza, abbiamo parlato con Giorgia Bronzini, diesse della Liv Racing Xstra. Su nostra richiesta si è espressa particolarmente sull’assenza di Rachele Barbieri, atleta che secondo lei può fare davvero bene nella Regina delle classiche. Per la Bronzini è stato dunque un peccato non vederla al via sabato, ma con la certezza che la modenese ci sarà sicuramente il prossimo anno.

L’Inferno del Nord aspetta Rachele Barbieri e così ne abbiamo approfittato per interpellarla. Sulla scia delle parole della sua diesse ci siamo confrontati con lei sull’assenza alla Roubaix, la futura partecipazione e gli impegni attuali.

Rachele, ma prima di tutto ti piace la Parigi-Roubaix?

«Sì, tantissimo. Metà del gruppo ama la Roubaix, l’altra metà la odia perché detesta il pavé, il fango o la polvere e il freddo del Nord. Io sono tra quelle che la amano e inizialmente quest’anno avrei voluto metterla nel mio calendario».

Come mai allora la squadra non ti ha portato?

«Stabilendo ad inizio stagione il programma, con i direttori sportivi, abbiamo deciso di scartarla. Dopodiché alcune settimane prima della Roubaix, a fine marzo, ho corso la Dwars door Vlaanderen e sono andata bene (sesta, ndr). Così Giorgia Bronzini mi ha chiesto di restare in Belgio e correre il Giro delle Fiandre, che si svolgeva la domenica della stessa settimana. Ho corso il Fiandre e i giorni successivi Giorgia mi ha proposto di partecipare anche alla Parigi-Roubaix».

E poi…

«E poi io mi sono trovata in difficoltà perché avrei voluto partecipare ma avevo già scelto di prendere parte alla prima tappa di Coppa del mondo in pista a Glasgow e i due impegni non potevano combaciare. Soprattutto perché avevo programmato anche tre giorni di gare a Gand per quel weekend, in modo da riprendere il ritmo visto che da tanto non correvo su pista. Quindi ho rinunciato alla bella esperienza che avrei fatto alla Roubaix. Ma il prossimo anno non è così lontano, dai… Ci sarò sicuramente».

Quindi è stata una scelta esclusivamente tua.

«Sì, ci tengo a continuare il progetto della pista. Mi piace e penso che posso crescere ancora molto nelle corse nei velodromi. Quest’anno i miei obiettivi più grandi sono su strada, ma non voglio tralasciare la pista e quindi era giusto essere qui a Glasgow con una buona condizione. Sono contenta comunque che Giorgia Bronzini abbia speso quelle belle parole per me».

A proposito di pista e pavé, Filippo Ganna ha preparato la Parigi-Roubaix al velodromo di Montichiari. Nei giorni precedenti alla corsa si è allenato solo lì. Tu credi che la pista aiuti in qualche modo ad affrontare il pavé?

«Assolutamente sì. Al di là di diversi lavori specifici in pista che sono propedeutici alla strada, credo che l’abilità in bici che ha un pistard aiuti per affrontare meglio il pavé. Naturalmente lavorare in pista non è come stare in gruppo in una gara, ma le doti assunte in un velodromo possono aiutarti, dal colpo d’occhio ai cambi di direzione».

Come sta andando il rientro alle gare in pista?

«Come dicevo ho partecipato a tre giorni di gare a Gand questo fine settimana ed è andata bene. Ho vinto l’eliminazione e poi ho presto parte alla corsa a punti, all’omnium e allo scratch. Eravamo davvero molte atlete e le gare di qualificazione sono state parecchie. In più ho notato che rispetto alla scorsa stagione ci sono tante ragazze giovani, frutto di un ricambio generazionale imponente. Ho recuperato brillantezza su pista e sono fiduciosa per la prima tappa di Coppa del mondo».