UAE Tour, la “frullata” di Magrini: «Ganna va rispettato, è andato fortissimo. Senza senso l’attacco di Plapp»

Filippo Ganna in azione all'UAE Tour 2022 (foto: Fabio Ferrari/Lapresse)
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Vincono, perdono o seminano rimpianti, ma insistono seguendo una certa idea nell’interpretazione delle gare: coraggiosa e sempre all’attacco. Sono i giovani che però, in alcuni casi, hanno ancora tanto da imparare. C’è chi i compagni li supporta e chi gli scatta a sorpresa senza molto acume tattico e rispetto. Come Luke Plapp che nella quarta tappa dell’UAE Tour ha privato uno straordinario Filippo Ganna della maglia rossa di leader, undicesimo all’arrivo e diviso da soli due secondi in classifica da Tadej Pogacar, glaciale e spietato a Jebel Jais. Con Riccardo Magrini e la sua “frullata” su quibicisport si accende il dibattito sulla giornata di oggi all’UAE Tour: dal crollo di Dumoulin alla forza impetuosa di Top Ganna, tanti i punti sulla lavagna del “Magro“.

Magrini, partiamo dal finale e da Luke Plapp: un attacco senza senso quello dell’australiano della Ineos.

«Un attacco senza senso. C’era Filippo Ganna, secondo me dovevano rispettarlo e cercare di tenere il gruppetto più compatto possibile. Perché poi, magari li perdeva lo stesso i secondi da Pogacar. Però, al di là di questo, secondo me non c’è stata attenzione, Plapp è giovane, ha 21 anni, può anche aver peccato di inesperienza. Effettivamente ha fatto fare due volatoni a Filippo (Ganna, ndr) che ha dovuto chiudere una volta e poi anche la seconda. Gli altri tre hanno preso vantaggio per la volata e probabilmente senza quello strappo di Plapp, lui avrebbe avuto la forza di stare lì attaccato. Questo non intacca la prova di Ganna, è andato fortissimo».

Ganna avrebbe corso per due tappe con il simbolo del primato.

«Dispiace, sarebbe stato un premio al suo grande impegno. Ma non sposta di un capello la prova che ha fatto: è andato veramente forte ed è stato bravo a crederci su una salita dove altri come Dumoulin e Bissegger sono saltati subito».

Questo tipo di arrivi, dopo quanto visto al Provence, sono alla sua portata.

«Sì, anche al Giro della Provenza senza quel cambio di bici irregolare, lui sarebbe finito tra le prime posizioni della classifica generale. A dimostrazione di quello che si diceva negli anni scorsi: può vincere le brevi corse a tappe, con una cronometro dentro e sono alla sua portata. Ha dimostrato a se stesso, più che a tutto il resto, che può farlo».

Alla Milano-Sanremo può essere, finalmente, il leader del team britannico?

«Credo di sì. Avranno sicuramente un occhio di riguardo in più, visto che l’anno scorso è andato fortissimo. Poi per vincere la Milano-Sanremo ci vuole anche la situazione giusta: Ganna può fare un anticipo come altri hanno provato e ci potrebbe stare, come Stuyven nel 2021. In ogni caso bisogna provarci».

Dopo la quarta tappa dell’UAE Tour, chi sale e chi scende?

«Dumoulin ieri ha fatto una bella prova, però bisogna anche valutare i programmi che ha lui. Sicuramente scende, su una salita del genere mi aspettavo che tenesse un po’ di più. Può darsi che abbia risentito dello sforzo della cronometro: anche nove chilometri fatti come li hai affrontati lui si sentono, ma è uno scendere minimo quello dell’olandese. Non sono questi i percorsi e le corse a cui punta. Va visto in chiave Giro. Quando molli su una salita come questa, prendere cinque o dieci minuti è la stessa cosa. Vlasov anche sta andando forte, dopo aver vinto la Valenciana conferma l’ottimo momento e va seguito nel prosieguo della stagione. Hindley dopo un anno non troppo brillante, è giovane e lo aspettiamo. Oggi mi è piaciuto anche Hirt, negli ultimi venti chilometri è stata una bella tappa, si sono viste diverse individualità».

Pogacar una sentenza anche oggi, fa sembrare tutto così facile.

«Ha fatto lavorare la squadra e si era capito subito che avrebbero puntato alla vittoria di tappa. Hanno fatto la selezione, giocando le loro carte alla perfezione. Non hanno sbagliato nulla. Tour, Liegi, Lombardia: è giovane, ma va già annoverato tra i grandi fuoriclasse, corre per la vittoria e lo fa sempre con il sorriso».

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