UAE Tour, la “frullata” di Magrini: «Ganna è troppo generoso. Dumoulin sarà protagonista al Giro e sulle bici da crono ha ragione Van Aert, Froome vive su un altro pianeta»

Filippo Ganna durante la cronometro dell'UAE Tour 2022 (foto: LaPresse/Fabio Ferrari)
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Cosa si fa dopo una lezione? Si impara. Anche oggi, per la terza tappa dell’UAE Tour, in cattedra c’è il prof Riccardo Magrini che con la sua “frullata” commenta la cronometro di Ajman, vinta da Stefan Bissegger. Sconfitta bruciante per Filippo Ganna, troppo generoso e meno performante della locomotiva svizzera che si è presa la rivincita rispetto al 2021. I temi dalla corsa emiratina sono molteplici e interessanti: Tom Dumoulin torna brillante e si propone per un Giro da protagonista, Pogacar c’è e Milan sottotono. Con Magrini parliamo anche della scottante questione delle bici da crono: “arme letali” per Chris Froome, opportunità di ricerca e sviluppo tecnologico secondo Van Aert. E il “Magro” da che parte sta? Tutto e di più su quibicisport.

Magrini la crono di oggi all’UAE Tour ha rispettato i pronostici o da Ganna ti aspettavi di più?

«Bissegger è uno che va forte. L’anno scorso finì a classifica invertita tra i due. Bisognerebbe essere lì per capire il vento: le condizioni con la partenza a distanza di un’ora sono state differenti. Quelli che mi hanno impressionato di più sono stati Dumoulin e Pogacar. I primi due me li aspettavo, ma Ganna probabilmente ha risentito dei due giorni di lavoro per preparare le volate di Viviani: non mi aspettavo che perdesse di 7″ ma che fossero più vicini, sono tanti come distacco. Bissegger comunque è un corridore che va forte a cronometro, non un improvvisato».

Ganna paga un eccesso di generosità o la squadra pretende troppo da lui?

«Io non penso che sia la squadra a imporre determinate situazioni, è la sua indole di generoso. L’ha fatto più volte questo, anche in maglia da leader lavora per i suoi compagni. Non si risparmia. Oggi non mi è sembrato che sia andato male, è Bissegger che è andato oltremisura».

Dumoulin strepitoso. Che ne pensi?

«Mi ha impressionato più di tutti, non me lo aspettavo così, è andato sotto i dieci minuti come Pogacar. Bisognerà vedere com’è il suo stato attuale di forma domani e se riuscirà a tenere il passo in salita. Comunque questo è un buon viatico per il Giro d’Italia: se sta così, verrà al Giro, lo farà da protagonista e va considerato tra i potenziali favoriti. Ha dimostrato anche in passato di andar forte in salita e sarà un Giro bello e combattuto».

Dall’addio al ciclismo, all’argento olimpico e ora di nuovo tra i migliori. Cosa è scattato nella sua testa?

«Dopo un momento di sbandamento, aveva bisogno di capire dove voler andare. Sono situazioni anche umane e comprensibili. Questi ragazzi sono tutti sotto stress, anche Cavendish ha avuto una mezza depressione; Kittel, tra i velocisti più forti al mondo, ha smesso. A Dumoulin è riscattato l’amore per la bicicletta: ora la affronta con gioia e i risultati sono questi».

Milan sottotono oggi.

«Mi sarei aspettato di più anch’io, vista la brevità della cronometro. Però è stata la prima crono affrontata da lui e non è stata semplice. All’intermedio non aveva fatto registrato un brutto tempo, ma nella seconda parte con il vento contrario quelli alti e corpulenti come lui sono stati svantaggiati. Milan, uno con tanta massa come Ganna, può essere stato penalizzato dal vento. Me lo aspettavo nei dieci, ma avrà tempo per fare esperienza».

Van Aert, Froome e le bici da crono: tu da che parte stai?

«Non sta né in cielo né in terra quello che dice Froome. L’allenamento dietro-moto o dietro-macchina non è pericoloso allo stesso modo? Mi sembra che abbia fatto una affermazione priva di fondamento e fuori luogo. La tecnologia e il mondo vanno avanti. In bici oggi è tutto pericoloso, a meno che tu non viva nel deserto».

LEGGETE QUI IL COMMENTO DI RICCARDO MAGRINI SULLA 2ª TAPPA DELL’UAE TOUR

LEGGETE QUI I TOP E FLOP DELLA 3ª TAPPA