Formolo, dalla disavventura del cinghiale alla stagione in arrivo, “Roccia” c’è: «Non riesco ad alzarmi sulla bici. Niente Tour con Pogacar, sarò al Giro per Almeida e le tappe»

Davide Formolo nel post-gara del Giro di Lombardia 2021. Quest'anno "Roccia" farà il Giro d'Italia
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La vita a volte regala delle sorprese. A Davide Formolo il destino per l’inizio del 2022 ha riservato una brutta sorpresa, sotto forma di un cucciolo di cinghiale che il 3 gennaio scorso gli ha tagliato la strada mentre si stava allenando. “Roccia” vuole tornare il più presto possibile a sfidare quel destino in spinta sui pedali e dal ritiro della UAE Team Emirates in Spagna insieme a quibicisport parla della stagione imminente: per un professionista lo sport è lavoro, ma in una squadra che va alla grande il ciclismo torna a essere divertimento e nel team emiratino, forte di un ciclomercato eccezionale, quest’anno gli obiettivi occupano più orizzonti. Quelli di Formolo? Il Giro d’Italia tra tappe e il supporto a Joao Almeida, sognando la maglia azzurra.

Formolo, dalla disavventura del cinghiale alla stagione 2022: al Giro con Almeida

Sull’episodio del cinghiale, Formolo commenta così: «La fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede benissimo. Stavo scendendo veloce, andavo verso destra e un cucciolo di cinghiale ha attraversato la strada correndo. Non ho potuto farci niente, ha sbattuto con la testa sulla mia ruota anteriore, tra ruota e disco. Sono caduto. Stavo scendendo a 60 km/h e mi sono trovato per terra. Stiamo ancora lavorando molto sul polso destro, abbiamo ancora paura che ci sia qualche frattura. Dal primo scan sembra che non ci sia niente di rotto, ma nelle mani ci sono molti ossicini piccolini e servono dieci giorni per evidenziarne eventuali fratture. Ho fatto una settimana con la bici da crono, ancora non riesco ad alzarmi in piedi sulla bici».

L’UAE Team Emirates alla Corsa Rosa punterà su Almeida e Formolo non correrà nelle Ardenne: «La squadra è cresciuta molto negli ultimi due-tre anni. Nel 2022 abbiamo escluso il Tour de France e punteremo alle tappe del Giro d’Italia. Avrò come capitano Almeida, ma avrò le mie chance di giocarmi le tappe più idonee a me, quelle mosse che si addicono alle mie caratteristiche. Non farò le Ardenne per arrivare pronto al Giro d’Italia. Ci sarà invece Tadej che, avendo una squadra molto forte già a supporto, abbiamo deciso che non necessitasse anche di me»

Questo il calendario del veronese: «Inizierò la stagione tra Maiorca e Bessèges. Poi farò Laigueglia, Strade Bianche, poi la Tirreno-Adriatico con Tadej (Pogacar, ndr) e la Milano-Torino e la Milano-Sanremo. Poi avrò delle carte da giocarmi al Giro dei Paesi Baschi, percorso molto duro e molto adatto alle mie caratteristiche. Dopo i Baschi andremo in ritiro in Sierra Nevada, insieme anche a Joao Almeida, per preparare al meglio il Giro. Farò poi anche Giro di Svizzera, Campionati Nazionali, Giro di Polonia e poi il calendario è ancora aperto. Concluderò con le classiche italiane, compresi Lombardia, Emilia e le due venete. Mi dispiace non fare il Tour con Pogacar, ma sono molto lusingato che la squadra mi faccia giocare le mie carte nelle tappe al Giro d’Italia».

Dopo aver “traghettato” Pogacar alla conquista della maglia gialla, la nuova missione di Davide “Rock” è quella di portare Almeida sul podio del Giro d’Italia: «Sarei onorato di supportare Joao (Almeida, ndr) per arrivare sul podio del Giro d’Italia, dopo essere riuscito a vincere il Tour de France con Tadej (Pogacar, ndr), riuscire a essere un uomo-chiave per lui sarebbe bellissimo appunto e strada facendo vedremo come andrà: se sarà in grado di correre per il podio, mi metterò a sua totale disposizione senza alcun problema perché per arrivare a fare certi risultati, avrà bisogno di un supporto non indifferente. Ha dimostrato di poter vincere. Per me ogni tappa ondulata può essere un’opportunità. Riguardo alle Classiche, in particolare alla Strade Bianche a cui hai fatto riferimento, siamo una squadra fortissima e avremo tre-quattro pedine per attaccare e vedremo chi riuscirà ad arrivare all’arrivo».

In conclusione, insieme a quibicisport, un pensiero colorato d’azzurro sui mondiali 2022 in Australia a Wollongong: «Sarebbe un sogno. Per mille ragioni non sono mai riuscito a strappare una maglia azzurra in un campionato del mondo o in un’Olimpiade. I prossimi mondiali sembrano semplici sulla carta, ma da quello che mi dicono i miei compagni se andiamo ad analizzarli a fondo, sono abbastanza impegnativi. Io come sempre darò il massimo e faccio il lavoro che mi piace al 100% e poi sarà la strada a decidere».