MONDIALI 2021 / Le pagelle: Alaphilippe esemplare, bene l’Olanda. L’Italia? Bravi gli azzurri, ma che peccato la caduta di Ballerini e Trentin

Il podio della prova in linea dei Mondiali 2021 a Lovanio: oro ad Alaphilippe, argento per Dylan van Baarle, bronzo per Michael Valgren
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Francia 10

Quando a scuola spiegavano quella storia del carpe diem, Julian Alaphilippe (voto 10 e lode) doveva essere assente. Lui non ha bisogno di afferrare l’attimo: se non riesce a prendersi la corsa con la prima fiammata prova con una seconda, e poi una terza, una quarta. Questa volta stacca tutti quando mancano diciassette chilometri al traguardo. Dopo aver letto la sua intervista a L’Equipe, ieri, eravamo dispiaciuti di lasciar andare un campione del mondo così. «Se perdessi la maglia, sarebbe più un sollievo che una delusione. Per un anno ho cercato tutto il tempo di esserne all’altezza, di onorarla e ho aggiunto della pressione, inconsciamente. Ho fatto tanti piccoli errori, sono stato ossessionato dalla voglia di vincere. In certi momenti mi sono detto: smettila di essere negativo, il giorno in cui non avrai più la maglia, te ne pentirai». Il suo ct, Thomas Voeckler, ha detto che Loulou ha vinto facendo tutto il contrario di quello che lui gli aveva detto. Non sappiamo se credergli, ma la Francia è stata perfetta, e anche Voeckler.

Olanda 9

Medaglia d’argento con Dylan van Baarle (voto 10), al risultato più importante della sua carriera, e alzi la mano chi l’avrebbe pronosticato. Parliamo sempre di van der Poel (e non senza ragione, concedetecelo), ma ieri il petit phénomène (così lo chiamava suo nonno Poulidor quando ci raccontava il futuro) è rimasto a lungo sul fondo del gruppo. Da Tokyo in avanti non abbiamo più visto il vero Mathieu, evidentemente il mal di schiena lo condiziona molto. Nonostante tutto, nel finale è venuto fuori ed è arrivato ottavo al traguardo (voto 8). 

Danimarca 8

La medaglia di bronzo è un pezzo di storia. Erano fra i favoriti, hanno corso da favoriti. E hanno portato a casa una medaglia con Valgren. Bravi.

Belgio 6

Non portarsi via neanche una medaglia nella corsa della vita, o della storia, dovrebbe portare a un votaccio. Spieghiamo. Il Belgio ha corso benissimo fino a 26 chilometri dalla fine, sospinto da una folla commovente, appassionata, immensa. Un milione e mezzo di persone sul percorso, una roba da pelle d’oca. I belgi hanno attaccato, chiuso, difeso. E soprattutto avevano Evenepoel (voto 9), che da solo faceva tutto quanto. Il modo in cui ha corso Remco è stato semplicemente straordinario: Eddy Merckx non può avere niente da ridire questa volta. Ma quando Remco ha finito il suo lavoro, a 26 dalla fine, i belgi sono andati in barca. Hanno continuato a correre per Van Aert (voto 4), anche se era ormai chiaro che il capitano designato non era in giornata. «Non avevo le gambe per diventare campione del mondo, sono umano anch’io». Senza Remco, tutto si è improvvisamente frantumato. Stuyven, il vincitore della Sanremo, non è riuscito a prendere neanche una medaglia di bronzo, lui che era l’unico corridore di Lovanio (voto 7). In Belgio le corse sono religione: c’erano state polemiche prima del Mondiale, figuriamoci dopo. 

Italia 7

Cominciamo da Davide Cassani, all’ultima volta da ct. La sua Squadra è marcata da tutti, ma nonostante tutto riesce a essere protagonista fino a 17 chilometri dal traguardo. Ha sfortuna, come spesso gli è successo: perdere subito Trentin e Ballerini è un handicap pesante. Ma loro rientrano, e prima di arrendersi danno tutto per la squadra (voto 7). L’Italia si era fatta sorprendere dal primo attacco di Remco, loro si sacrificano per chiudere. Soprattutto Matteo, che rinuncia al suo ruolo di secondo capitano. Il resto lo fanno un immenso Bagioli e gli altri, da Moscon a De Marchi, da Ulissi a Nizzolo. Con qualche foratura di troppo nel momento sbagliato (Moscon, Ulissi). Rimane da dire di Sonny Colbrelli, campione italiano, europeo e capitano designato: è l’ultimo ad arrendersi, l’unico a tenere il passo di Alaphilippe nel suo terzo attacco. Al quarto perde l’attimo, uno dei tanti del fuoriclasse francese. Ma corre da grande (voto 7).

Slovenia 5

Si presentano al Mondiale con il primo e il secondo della classifica mondiale. Roglic è venuto qui per preparare il Lombardia, non ha neanche visto il percorso alla vigilia. Pogacar chi l’ha visto? E Mohoric, che ha pensato a questa corsa tutto l’anno (così racconta al via), non incide.