Mondiali 2021 / Alessandro De Marchi e il valore dell’esperienza

Alessandro De Marchi in azione con la maglia azzurra ai Mondiali di Innsbruck 2018, in una foto d'archivio
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Un termine per descrivere Alessandro De Marchi Guerriero. Uno di quei corridori che in bici dà tutto se stesso, uno di quegli atleti generosi, che non si risparmiano e sono pronti a sacrificarsi per i propri capitani. Doti, anzi virtù, che nel ciclismo rappresentano un mantra e che si riveleranno fondamentali in occasione della prova in linea élite uomini dei campionati mondiali domenica 26 settembre: 268,3 chilometri che da Anversa condurranno a Lovanio.

Un 2021 da incorniciare

De Marchi è uno dei nove convocati da Davide Cassani per la rassegna iridata e la sua convocazione è frutto di un 2021 ottimo, corso con impegno e suggellato dalla splendida vittoria alle mixed relay in occasione dei campionati europei sulle strade trentine. L’alfiere della Israel Start Up Nation quest’anno ha, infatti, ottenuto una splendida maglia rosa, tenuta sulle spalle per due giornate, al termine di un’ottima e combattutissima quarta tappa del Giro d’Italia che da Piacenza conduceva a Sestola. Una maglia leggendaria, bramata da ogni corridore e che De Marchi ha fatto sua grazie a una caparbietà considerevole.

Caparbietà che l’ha portato a vincere il premio della combattivi in occasione del Tour de France 2014 e che gli ha concesso di conquistare ben tre tappe alla Vuelta di Spagna. Caparbietà che ha dimostrato più volte anche in nazionale di cui ha difeso i colori in occasione della prova in linea dei mondiali di Ponferrada nel 2014, ai Giochi Olimpici di Rio nel 2016, nuovamente ai mondiali a Bergen nel 2017 e nel 2018 sia in occasione della prova a cronometro che nella prova in linea in quel di Innsbruck.

Il rosso di Buja, così è soprannominato dai suoi tifosi De Marchi, è un corridore solido ed esperto che quest’anno festeggia il decimo anno tra i Professionisti. Va bene in salita, è un ottimo passista e su un tracciato impegnativo come quello sulle magiche strade fiamminghe un corridore come lui può essere molto importante come punto di appoggio per i capitani. L’avvicinamento alla manifestazione ha dato buoni segnali soprattutto al Giro della Toscana-Memorial Alfredo Martini dove – il 15 settembre – ha conquistato il secondo posto alle spalle del vincitore Michael Valgren, nel 2018 primo all’Amstel Gold Race, precedendo corridori come Diego Ulissi, terzo, e Gianni Moscon che concluse la sua fatica in ottava posizione.

E a proposito di fatica, di certo, questo aspetto non preoccupa De Marchi, un corridore che con essa ci è cresciuto e che, qualora dovesse essere designato come uno degli otto titolari da Davide Cassani, di certo non si farà trovare impreparato dando anima e corpo per i suoi capitani alla ricerca di una maglia iridata che da quasi tre lustri manca nella Penisola.