Anche Fuglsang ha le Olimpiadi nel mirino: «I Giochi sono un obiettivo. L’addio di Lopez? Non inciderà sulla mia stagione»

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Fuglsang,leader dell'Astana in questo Giro d'Italia 2020.
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Il percorso della gara in linea dei Giochi olimpici di Tokyo solletica l’appetito di molti e fra questi anche quello di Jakob Fuglsang.

Il danese, vincitore nel 2020 de Il Lombardia e della classifica generale della Vuelta Andalusia (successo condito da due vittorie di tappa), in un’intervista concessa al danese Ekstrabladet non si è sbottonato ma ha comunque accennato a quello che potrà essere il suo 2021.

«Ho parlato coi responsabili del team qualche giorno ma non posso ancora rivelare niente sul mio programma”, ha detto il trentacinquenne in forza all’Astana, “è chiaro però che le Olimpiadi saranno un’importante obiettivo per me».

Nessun cambiamento

Nel 2021 Fuglsang non dovrà più spartirsi i gradi di capitano nelle corse a tappe di tre settimane con Miguel Angel Lopez, emigrato alla Movistar dopo sei stagioni con la squadra kazaka.

«Non credo che la sua partenza avrà un impatto significativo sul mio 2021. Non cambierà molto per il team. Io sono sempre lo stesso corridore e il fatto che lui se ne sia andato non cambia le cose, non sarò automaticamente il leader per la generale al tour. Non funziona così».

Riis e affari personali

Il vincitore della Liegi-Bastogne-Liegi 2019 ha poi espresso tutto il suo rammarico sugli sfortunati sforzi della coppia RiisChristensen alla NTT e sulle possibilità di vedere una squadra di matrice danese sul massimo palcoscenico mondiale.

«Era l’ultima chance per loro. Ho davvero sperato che Bjarne riuscisse a dar luce nuovamente una formazione danese ma questo probabilmente ora è un capitolo chiuso. La sua parabola nel ciclismo non è per forza conclusa ma non sarà facile per lui rientrare. Verosimilmente non avrà quel team World Tour che tanto desidera».

Fuglsang, infine, trentasei anni la prossima stagione, ha commentato poi brevemente la sua uscita dal brand di abbigliamento su cui aveva investito e di cui era co-proprietario assieme a Henrik Dahl Rubak.

«Ho sperato e creduto che Isolés potesse essere un progetto a lungo termine ma né io né Henrik abbiamo ottenuto la collaborazione quello che volevamo. È meglio quindi che i nostri cammini si siano divisi. Lui gestirà la compagnia come meglio crede e io mi concentrerò sul correr in bicicletta».