Da Gaudu a Godot: lo aspetti, ma non arriva mai

03/07/2023 - Tour de France 2023 - Etape 3 - Amorebieta-Etxano / Bayonne (187,4 km) - GAUDU David (GROUPAMA - FDJ)
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Pochi altri corridori sono riusciti ad attirare contro di sé l’antipatia del pubblico come David Gaudu. L’atteggiamento spavaldo con cui il corridore della Groupama FDJ si è sempre rivolto ai microfoni della stampa, al limite dello strafottente — chi si ricorda le dichiarazioni da giovane sbruffoncello contro due corridori di grande esperienza come Thibaut Pinot e Arnaud Démare? — non è esattamente il modo migliore per farsi benvolere, a maggior ragione se poi non ci sono grandi risultati a giustificare un comportamento del genere. Il paragone con Remco Evenepoel viene spontaneo: anche il belga della Soudal Quick-Step è noto per avere una lingua tagliente, ma la straordinarietà del suo talento sposta in secondo piano l’indole facilmente infiammabile, o comunque in qualche modo le dà un senso.

Dopo l’ottimo quarto posto al Tour de France 2022, Gaudu sembrava destinato a grandi cose. Facile montarsi la testa, quando tutti attorno a te ti ripetono che puoi diventare il corridore da Grandi Giri che tutta la Francia brama e aspetta. Poi, però, i sogni e le ambizioni si sgretolano come castelli di sabbia in riva al mare. Il 2023 è stato un anno a dir poco mediocre per il pupillo di Marc Madiot: nono in classifica generale al Tour (ben distante dalle aspettative) e… Basta. Non che una Top Ten in una corsa durissima come la Grande Boucle sia un risultato scontato, ma per chi dovrebbe essere il “nuovo Messia” del ciclismo d’oltralpe non è certo una medaglia di cui andare fieri. Per il resto, l’unico risultato ottenuto da Gaudu l’anno scorso è stato un primo posto nella classifica scalatori del Tour des Alpes-Maritimes et du Var.

Sarà il 2024 l’anno dell’agnizione? A giudicare da come è cominciato, le premesse lasciano a desiderare. Gaudu ha lasciato la Parigi-Nizza con una tappa di anticipo, dopo essere scivolato fuori classifica a seguito di un incidente di corsa che, per un corridore della sua esperienza, è abbastanza sconcertante. Ora rimarrà a riposo per qualche giorno, poi verrà sottoposto ad alcuni ulteriori esami.

L’impressione è che Gaudu sia rimasto vittima di sé stesso e delle pressioni esterne che esigono da lui prestazioni monstre. Se cominciasse a porsi con meno arroganza, verrebbe più naturale provare empatia per lui e schierarsi dalla sua parte. Esattamente come accade con Mikel Landa, un altro “Godot” del ciclismo a cui tutti noi, però, vogliamo bene come a un fratello maggiore che lavora a testa bassa per realizzare i propri sogni, senza mai riuscirci fino in fondo.