Gilbert non ci sta: «Cosa dovrebbe fare di più van der Poel per vincere il Vélo d’Or?»

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Mathieu van der Poel, 28 anni, sul podio di Glasgow (UCI)
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Ieri si è assistito alla cerimonia di premiazione del Vélo d’Or, ossia il riconoscimento che si assegna a fine anno al miglior corridore della stagione appena conclusa. I vincitori sono stati Jonas Vingegaard (per gli uomini) e Demi Vollering (per le donne), con il successo del danese che ha lasciato più di qualche dubbio agli appassionati, come agli addetti ai lavori.

«Quando vedo che van der Poel non ricevere questo premio dopo aver vinto i mondiali di Ciclocross, essere stato protagonista in molte corse, aver conquistato la Milano–Sanremo, la Parigi–Roubaix e il Mondiale in linea in modo magistrale… mi chiedo cosa dovrebbe fare di più?», così si è espresso l’ex campione del Mondo Philippe Gilbert, dopo l’annuncio della vittoria del Vélo d’Or da parte di Vingegaard.

Il corridore della Jumbo-Visma ha senza dubbio vissuto un’ottima stagione, riconosciuta anche dalla giuria che lo ha proclamato vincitore del premio. Il classe ’96 a luglio ha conquistato il suo secondo Tour de France consecutivo, per poi andare alla Vuelta di Spagna e finire sul podio, alle spalle del compagno Kuss, aggiungendo anche due successi di tappa. In totale sono 16 vittorie in 6 corse disputate (O Gran Camiño, Parigi-Nizza, Giro dei Paesi Baschi, Critérium du Dauphiné, Tour de France e Vuelta di Spagna), andando sempre a segno.

Secondo molti, però, per il modo e per la qualità dei successi ottenuti, il fuoriclasse olandese avrebbe meritato più di Vingegaard il premio di miglior ciclista dell’anno. Una parziale consolazione per Mathieu arriva con la conquista del premio Eddy Merckx, ossia il riconoscimento che si da al corridore che meglio si è espresso nella classiche durante della stagione (1° alla Milano-Sanremo, 2° al Giro delle Fiandre e 1° alla Parigi-Roubaix).