Caso Adriatica Ionica Race: Argentin pensa ad una causa milionaria alla Lega Professionistica

Argentin
Moreno Argentin con l'avvocato Alessi
Tempo di lettura: 3 minuti

Vedere Moreno Argentin commuoversi fino alle lacrime dà l’idea della sofferenza che ha provocato a lui ed alla sua famiglia la brutta vicenda dell’Adriatica Ionica Race.

In un albergo nel centro di Roma il campione del mondo, con il suo avvocato Fiorenzo Alessi, ha radunato giornalisti, amici e qualche parlamentare per illustrare nel dettaglio i fatti che hanno portato la Lega del Ciclismo Professionistico, con un atto senza precedenti, a cancellare la sua gara alla vigilia della partenza. Tanti i documenti esibiti dall’avvocato che non ha voluto poi svelare se, ad integrazione delle carte, vi siano anche le registrazioni degli scambi verbali avuti con il commissario della Lega e con il legale rappresentante. Tanti gli argomenti messi sul tavolo che schematicamente riassumiamo.

Moreno Argentin ha la responsabilità di aver tardato i pagamenti rispetto alle regole previste. Uno in particolare: il pagamento relativo all’edizione 2022 peraltro regolarizzato il 18 settembre, quindi prima che scadessero gli ultimatum. Già all’inizio dell’estate alla riunione della Commissione che cura il calendario professionistico, l’edizione 2024 della corsa è stata fatta cancellare all’insaputa di Argentin che ne è venuto a conoscenza solo dopo aver chiesto informazioni al presidente dell’Uci, Lappartient. Perché?

I finanziamenti della gara arrivano per il 75% dagli enti pubblici che erogano i loro contributi alla presentazione delle fatture. I pagamenti dopo l’effettuazione delle corse sono sempre stati tollerati e, secondo qualche indiscrezione, ancora oggi ci sarebbero pendenze di altri organizzatori che non hanno provocato la stessa reazione da parte della Lega.

Il comandante della Polizia Stradale, Amoroso, avrebbe tranquillizzato gli organizzatori sul pagamento del rateo 2023, quello stesso pagamento di cui la Lega ha voluto rigorosamente la fidejussione. Il giorno 20 settembre, commissario e legale della Lega si sono recati a L’Aquila per comunicare al Prefetto, all’insaputa degli organizzatori, in modo assolutamente irrituale, le dimissioni del direttore di corsa e dei giudici evidenziando difficoltà che avrebbero reso impossibile l’effettuazione della corsa. Lasciando sorpreso lo stesso Prefetto che era molto impegnato per salvaguardare l’evento. Direttore e giudici avrebbero potuto facilmente essere sostituiti.

La sera del 20, a seguito di ulteriori contatti telefonici, era stata concordato un ultimatum per il giorno successivo alle 16 perché fosse effettuata la fidejussione, ritenuta non necessaria dal comandante della Polizia Stradale. Ma di fatto la gara era stata già cancellata al mattino. L’impressione è che se fino al 17 settembre “questa” Lega avrebbe potuto esibire qualche motivo per sospendere l’effettuazione della gara, una volta saldate le pendenze 2022 il 18, effettuati gli altri pagamenti il 20 e addirittura la fidejussione il 21, la cancellazione della gara appare innanzitutto una grave ferita inferta al movimento.

Che Argentin fino al 17 settembre non fosse in regola (con i regolamenti e non con le consuetudini a suo dire) è un fatto. Ma annullare la gara dopo che avesse regolarizzato tutte le sue posizioni al punto che il giorno dopo l’annullamento la stessa Lega ha provveduto a restituire tutto quanto non dovuto, lascia qualche perplessità. Poco prima della conferenza stampa di Argentin, l’ ”ufficio commissariale” ha inviato una comunicazione agli associati sottolineando a ragione tutti i solleciti effettuati per regolarizzare la posizione anticipatamente, ma essa resta molto vaga sulle ultime 48 ore quando in effetti si è giunti alle decisioni estreme mentre i pagamenti erano regolarizzati. In più, emerge un problema legato alla sicurezza sullo svolgimento della gara. Il tema resta molto generico e così come enunciato sarebbe un motivo ostativo a qualsiasi gara in calendario. Mentre i collaboratori dimissionari sarebbero potuti essere facilmente sostituiti.

Insomma, una pagina molto brutta che dovrebbe spingere la Federazione a regolarizzare quanto prima la Lega facendo indire, come lo Statuto prevede, l’assemblea elettiva perché a monte c’è il problema di una Lega in mano a persone che dovrebbero gestire per sessanta giorni l’ordinaria amministrazione ed invece si sono impossessati dell’organismo. Intanto lo studio legale di Argentin studia la causa civile già preannunciata in Federazione per i significativi danni materiali e di immagine patito dal popolare campione, non si esclude nemmeno l’intervento della Procura Federale che avrebbe titolo anche per intervenire d’ufficio.

Nel pomeriggio poi Moreno Argentin ha diffuso un comunicato nel quale chiedeva le dimissioni di chi ha sbagliato nella gestione della sua vicenda.