Giro Next Gen, Martinelli miglior italiano: «Sognavo il podio, ma il sesto posto è comunque buono»

Martinelli
Alessio Martinelli, corridore della Green-Project, vince la maglia tricolare al Giro Next Gen 2023
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Chi tra Martinelli, Pellizzari e Pinarello fosse stato il capitano della Green Project lo avrebbe deciso lo Stelvio: questi erano i patti tra Rossato e i suoi corridori. Presto detto: Pellizzari ritirato nella seconda tappa, Pinarello rallentato da una brutta caduta e Martinelli quarto, sopra le aspettative.

«Come ho detto lassù, forse sono andato meglio del previsto perché per me è la salita di casa e c’erano la mia famiglia e i miei affetti a tifare per me».

Lassù hai detto anche che sabato, ovvero ieri, sarebbe stata molto più dura.

«Guarda, dopo lo Stelvio ho sognato di poter salire sul podio, poi di rimanere nei primi cinque. Alla fine ho chiuso sesto a meno di un minuto dal terzo posto e dico che va bene così: ieri ho sofferto».

Perché?

«Perché non sono uno scalatore puro e una sequenza di salite simili, abbinate ad un chilometraggio importante, possono farmi male. Mi sono difeso bene pur avendo commesso un errore imboccando indietro l’ultima discesa, ma ho comunque patito».

Prediligi le corse a tappe o le classiche?

«Bella domanda, essendo al quarto anno devo iniziare a darmi delle risposte. In diversi mi dicono che ho un recupero tale da potermi misurare anche nelle classifiche generali, ma io nelle classiche mi diverto di più».

Il vostro progetto si sta rivelando efficace: lontani i tempi delle critiche.

«Io l’ho sempre reputato valido, è l’unico modo per anticipare le mosse di mercato dei grandi vivai stranieri. E poi affrontiamo un calendario importante, esattamente quello che ci serve. Guarda Staune-Mittet».

Ha vinto in scioltezza.

«Lui è forte e non lo scopriamo certo oggi, ma stiamo parlando di un corridore che ha preparato il Giro in altura sulla Sierra Nevada coi compagni della Jumbo-Visma del World Tour, ha lavorato specificamente sulle cronometro, può contare su materiali all’avanguardia».

Prossimi appuntamenti?

«Il campionato italiano dei professionisti e poi credo e spero il Tour de l’Avenir. Non il mondiale, non è adatto a me. Con questa squadra ho ancora un anno di contratto, ma al futuro ci penso da domattina».