Tour de France Femmes / Fabiana Luperini: «Positivo l’impatto mediatico, ma nei prossimi anni aspetto le cime storiche come il Tourmalet o l’Alpe d’Huez»

Tour de France
Marianne Vos, Annemiek Van Vleuten, Shirin Van Anrooij e Demi Vollering al Tour de France 2022 (foto: A.S.O.)
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Abbiamo ancora negli occhi la fuga di oltre 60 chilometri di Annemiek Van Vleuten sulle salite dei Vosgi, l’attacco sul Col du Platzerwasel e la scalata solitaria del Grand Ballon che hanno proiettato l’olandese in cima alla classifica e alla doppietta Giro-Tour. Fabiana Luperini di doppiette Giro-Tour ne ha messo a segno tre consecutivamente dal 1995 al 1997. Non era il Tour organizzato da Aso, ma quello che prese il posto della manifestazione francese e si è disputato per nazionali dal 1992 al 2009 su due settimane di corsa.

E a proposito di fughe, il 2 agosto del 1995 la ventunenne toscana che aveva preso la maglia gialla il giorno prima, nella quarta tappa con arivo a Vaujany si sciroppò una cavalcata solitaria di una novantina di chilometri. Era successo che Jeannie Longo, la campionessa francese che aveva già 37 anni, indispettita dalla ragazzina italiana in giallo, pronti via aveva provato a sorprendere tutte e ad andarsene…

«Dopo un chilometro di trasferimento – racconta Fabiana – si imboccava la Madeleine e la Longo scattò subito. Ma questa dove va? Chiesi alla Bonanomi. E lei mi rispose: cosa aspetti seguila, scattale in faccia… Io me ne andai e al traguardo arrivai con oltre sette minuti sulla Longo, seconda».

Si può dire che fu quella vittoria a imporre Fabiana Luperini all’attenzione degli appassionati e quest’anno la toscana naturalmente non ha perso una tappa della corsa francese.

«Il ritorno del Tour – dice Fabiana – è stato importante anche perché c’è stata tanta attenzione mediatica e soprattutto l’ultimo arrivo sulla Planche des Belles Filles è stato molto bello con tantissimi tifosi. Però spero che nel futuro possano essere inserite le montagne che hanno fatto la storia del Tour de France: l’Alpe d’Huez, il Tourmalet, il Mont Ventoux, la Madeleine, il Glandon e naturalmente immagino che gli organizzatori lavoreranno anche per aumentare il numero delle tappe».

Fabiana Luperini ha conquistato la prima doppietta Giro-Tour nel 1995, a 21 anni

Sulla supremazia della Van Vleuten c’è poco da aggiungere…

«Nelle ultime due giornate ha zittito tutte. Si era parlato a inizio Tour di una Van Vleuten un po’ sottotono, distratta, invece nei tapponi ha dimostrato che a 39 anni la migliore in salita è ancora lei».

Fabiana Luperini invece è rimasta colpita da Silvia Persico, la giovane bergamasca che ha compiuto 25 anni durante la corsa francese e si è piazzata al quinto posto della classifica generale. La toscana ammette di aver “scoperto” Silvia proprio durante il Tour.

«Persico è un’alteta che non conoscevo tanto ma ha fatto un ottimo Giro di Francia, fino all’ultimo si è dimostrata competitiva con le più forti, si può dire che delle italiane sia stata lei la vera rivelazione della corsa».

Da Elisa Longo Borghini, sesta nella generale, forse ci si aspettava di più, ma la piemontese, spiega la Luperini, è mancata un po’ nello scontro diretto con le avversarie.

«Ha provato, ha avuto una squadra forte che l’ha supportata molto bene a cominciare dalla Balsamo, però poi quando si sono affrontate testa contro testa e più forti un po’ è mancata. Nella penultima tappa è rimasta tra le prime due, Van Vleuten e Vollering, e il gruppo dietro e si è finita. E’ stato un errore? E’ difficile da valutare perché quando sei lì hai la voglia di cercare di provare a recuperare quelle davanti, non sai cosa fare. Sicuramente ha sprecato un sacco di energie che le sono mancate nel provare ad arrivare terza, ma in questi casi è cos:ì o la va o la spacca…».