GIRO DONNE / – 7 GIORNI AL VIA. Elena Cecchini: «Giocherò da battitore libero a caccia di un successo. Ma attenzione alle nostre giovani»

Cecchini
Elena Cecchini, da due anni alla SD Worx e facente parte del corpo delle Fiamme Azzurre
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Elena Cecchini, 30 anni compiuti a maggio, cinque titoli italiani nel palmares (tre in linea e due a crono) è stata nell’ultimo decennio uno dei punti di riferimento della nazionale azzurra ed è in assoluto una delle atlete più esperte del gruppo, tant’è che lo squadrone olandese Sd Worx ha pensato bene di accaparrarsela.

Dopo aver lavorato nel 2021 per Anna Van der Breggen, che proprio al Giro Donne ha conquistato l’ultimo successo di una carriera stratosferica prima di salire sull’ammiraglia, la friulana Cecchini parte per la corsa rosa con maggiore libertà nell’ambito di un gruppo di atlete giovani, ma comunque fortissime. 

«Fare il Giro – spiega Elena Cecchini – è stata una mia priorità quando abbiamo fatto il programma della stagione. E’ inutile nascondere che il Tour de France quest’anno ha il suo peso e che la mia squadra partirà per vincerlo, ma da italiana la mia preferenza è stata per la corsa rosa. Alla Sd Worx ci sono due blocchi: chi fa il Giro e chi fa il Tour, a parte Lotte Kopecky che parteciperà ad entrambe». 

Con quali ambizioni parti?

«Il mio ruolo sarà quello di battitore libero. A differenza dello scorso anno quando dalla seconda tappa in poi abbiamo dovuto difendere la maglia rosa (Van der Breggen, vinse a Prato Nevoso ipotecando la classifica finale che poi vide la Sd Worx dominare con Moolman Pasio seconda e Vollering terza, ndr), questa volta ci presentiamo con una squadra più giovane, quindi non avremo l’obbligo di controllare la gara. Però attenzione: le nostre giovani, poco più che ventenni e alcune alla prima esperienza al Giro, sono comunque molto competitive…»

Parlaci un po’ di queste ragazze…

«Abbiamo una giovane sprinter, Lonneke Uneken che negli arrivi in volata vorrà provarci a caccia di una vittoria che potrebbe farle fare il salto di qualità. E poi occhio a Blanka Kata Vas, un talento della mountain bike e del ciclocross, quarta al mondiale lo scorso anno. E’ il suo primo grande Giro, arriva senza stress e potrebbe essere la grande sorpresa… Poi c’è la neozelandese Fisher-Black, maglia bianca nel 2021 e la britannica Anna Schakley, anche lei va molto bene in salita».

Vincere una tappa è il tuo grande obiettivo…

«Assolutamente, sono andata vicino alla vittoria al Giro tante volte e questa volta mi piacerebbe riuscirci. Poi se arriverà una maglia da difendere sarò ben felice di farlo». 

Che idea ti sei fatta del percorso?

«Mi piace molto, potrebbe sembrare facile ma non è così. Il prologo iniziale di Cagliari è corto ma duro, perché saranno cinque chilometri a tutta. Le successive due tappe in Sardegna sembrano “tranquille” sulla carta, ma la Sardegna non è mai facile. Ci sono diverse frazioni che ho messo nel mirino. Anche quella di Bergamo che molti reputano una tappa di passaggio, penso che sia invece molto impegnativa: lì non basta andare in fuga ma bisogna avere anche delle gran gambe per vincere. E per quanto riguardi i tapponi duri, finché riuscirò avrò un ruolo di supporto per chi sarà in classifica delle nostre ragazze».

In ammiraglia ci sarà Anna Van der Breggen?

«No, Anna segue il gruppo del Tour e in quei giorni sarà impegnata nelle ricognizioni di alcune tappe francesi». 

Com’è la Van der Breggen direttore sportivo?

«E’ entrata molto nella parte. Quando lo scorso anno io sono arrivata in squadra lei era molto focalizzata su se stessa, come è logico, dato che era la sua ultima stagione. Adesso è molto più rilassata, rimane un tipo silenzioso ma se le chiedi qualcosa, se vuoi un consiglio, lei c’è. Come direttore mi piace molto, i nostri diesse sono di grande esperienza ma è importante avere qualcuno più giovane al passo con i tempi, visto che i marginal gains adesso hanno un ruolo importante, e lei ci aiuta molto in questo. Oltre ad avere un grande occhio tattico, sa cosa vuol dire far fatica, lei è qualcosa di aggiuntivo e ci fa piacere averla tra noi».  

Chi vedi tra le favorite per la maglia rosa?

«Arrivano bene sia la Cavalli che la Longo Borghini, anche sei Elisa dice che viene al Giro per le tappe… Tra l’altro so che faranno anche il Tour e penso che la doppietta davvero sia dura, dopo avranno bisogno di un bel periodo di riposo. Spero che nel futuro si possa rivedere il calendario, anticipando un po’ il Giro, per dare la possibilità a una ragazza di partecipare a entrambe le corse».  

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