Leo stupisce al Giro U23, Ethan si impone tra i pro’: la favola dei fratelli Hayter è appena cominciata

Assolo strepitoso di Leo Hayter a Pinzolo (foto: Giro d'Italia Under 23)
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Ribaltare tutto e tutti. È quello che Leo Hayter sta facendo al Giro d’Italia Under 23 in corso. Tra ieri e oggi ha lasciato a bocca aperta l’intero pubblico del ciclismo, addetti ai lavori e appassionati. Perfino i suoi diesse e forse anche se stesso, facendo di queste giornate probabilmente un punto di svolta importante per la sua carriera. Anche quella extrasportiva, perché Hayter ha fin dall’inizio avuto un rapporto contorto con il ciclismo.

Dopo una prima metà di stagione da dimenticare, il corridore della Hagens Berman Axeon è approdato al Giro senza nessuna aspettativa. Il Covid contratto a fine gennaio l’ha schiacciato e solo ad inizio giugno, con un secondo posto al Trofeo Città di Meldola, sembrava aver recuperato la giusta condizione fisica. L’impressione è stata corretta, perché una settimana dopo appena ha messo in scena due numeri pazzeschi. Prima a Pinzolo con un assolo di 30 chilometri strepitoso e poi il capolavoro sulla salita di Santa Caterina Valfurva, in un tappone di montagna da 5000 metri di dislivello. Alle già conosciute doti da passista-scalatore ha aggiunto una grande esplosività e strabilianti qualità di fondo, oltre che enorme lucidità e acuta capacità di lettura della corsa.

Oggi è volato su salite durissime come quella del Guspessa, un versante inedito del Mortirolo, dove Hayter ha controllato e non ha inseguito Lenny Martinez. Si è gestito alla perfezione e mentre il francese nel falsopiano precedente all’ascesa finale si spegneva, Leo lo ha sorpassato a tripla velocità lasciando quasi cinque minuti al secondo classificato. «Hayter non è scalatore puro e in una tappa come quella di oggi farà molta fatica a difendersi. Ha già impressionato e con una vittoria l’obiettivo della nostra squadra è stato già raggiunto: ora entreranno in azione gli altri» ci aveva detto Axel Merckx, il suo diesse, stamattina…

Leo Hayter e il viaggio nel ciclismo seguendo suo fratello Ethan

Tra somiglianze e divergenze, il rapporto tra Leo ed Ethan è sempre stato ottimo. Sbirciando sui loro profili social sono diversi gli scatti che li ritraggono insieme, anche quelli d’infanzia. Come traspaiono le passioni in comune, ad esempio quella per la moda e in particolare per le sneakers. Al pari dell’amore per l’Italia e per il caffe. Comune è stato anche l’approccio al ciclismo dei due fratelli Hayter, avvenuto in un centro estivo ospitato in un velodromo al sud di Londra, dove sono cresciuti. Ma se Ethan aveva già un fisico tagliato per le due ruote e la mentalità giusta, Leo tutto il contrario. Spinto sulla bici dai genitori, impegnati a trovargli un’alternativa ai pomeriggi trascorsi tra divano e PlayStation, Leo prosegue con il ciclismo ma senza troppe convinzioni. Tanto che alla prima vittoria da juniores, segno che comunque il ragazzino ha talento, anziché festeggiare mette le mani avanti e sminuisce il successo: «Ho sempre creduto che, se non fossi arrivato da solo, non avrei mai vinto nulla. Sarebbe stato un gioco da ragazzi per chiunque battermi».

Dunque dei sogni del professionismo e del diventare un campione nemmeno l’ombra. A differenza di suo fratello, invece, il quale si fa strada presto nel ciclismo su pista conquistando il titolo mondiale nell’inseguimento a squadre, risultando come uno dei talenti di punta del movimento giovanile britannico. Prova a salire sulla bici con scatto fisso anche Leo, ma girare continuamente in un velodromo non fa per lui, nonostante un titolo europeo juniores nell’inseguimento a squadre. È chiaro che a Leo non interessa prettamente vincere, cerca qualcosa in più. E per trovarlo, contro tutto e tutti, abbandona l’accademia britannica e il relativo programma ciclistico, approdando al Team Sunweb (poi Team DSM) Development. Il severo ambiente olandese porta in Leo sensazioni nuove, sembra fargli bene fino scoprire il puro piacere di pedalare. Uscire dalla “comfort zone” per non essere anche più conosciuto come solo il fratello minore di Ethan. Un’etichetta che pesa visti i continui successi di quest’ultimo.

Se Leo ha ammesso di faticare sempre per godersi davvero le corse, ora le cose cominciano a cambiare e la felicità di gareggiare insieme a suo fratello alla Settimana Coppi e Bartali 2021, nell’Italia che amano, è tantissima. Nel frattempo Ethan ha cominciato a vincere tanto anche tra i professionisti, ma ecco che arriva un trionfo pesante pure per Leo: la Liegi-Bastogne-Liegi U23. Adesso il “piccolo” di casa Hayter comincia a disegnare sogni e ambizioni. Così quando il Team DSM non gli garantisce un contratto da professionista per il 2023, Leo si accasa alla Hagens Berman Axeon. La maglia con la quale sta stupendo tutti al Giro e si è avvicinato ad Ethan, perché come per lui nessuno ha ancora individuato confini e limiti. La favola dei fratelli Hayter è appena cominciata.