GIRO D’ITALIA U23 / Axel Merckx esalta Hayter: «Un grande talento che merita di passare nel World Tour»

Axel Merckx
Axel Merckx in una foto d'archivio
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Nessuno immaginava che ieri Leo Hayter avrebbe potuto attaccare a circa trenta chilometri dall’arrivo. Non ci pensava Axel Merckx, che guida l’ammiraglia della Hagens Berman Axeon, e nemmeno lo stesso atleta britannico, che ha vissuto una prima parte di stagione quantomeno complicata.

«Ha cominciato al Tour du Rwanda, era gennaio. Ha chiuso decimo nella classifica generale, ma appena è tornato a casa è stato costretto a fermarsi a causa di un tampone positivo. Da quel momento in poi ha fatto molta fatica a riprendersi. Non ha terminato la Liegi, lui che era il campione uscente avendola vinta nel 2021, e non si è visto più di tanto nemmeno al Bretagna».

Il primo risultato incoraggiante è stato il secondo posto a Meldola il 5 giugno, praticamente una settimana fa. Perché avete deciso di portarlo?

«Perché è un grande talento, detto in parole povere. Noi non abbiamo un vero e proprio leader per la classifica generale, quindi il nostro obiettivo era vincere almeno una tappa. Ce l’abbiamo fatta al secondo giorno e siamo pure riusciti a vestire la maglia rosa. Meglio di così non si poteva».

L’azione di Hayter era stata concordata?

«Assolutamente no. E’ stato bravo lui a cogliere l’attimo: si sentiva bene, il terreno lo assecondava e i fuggitivi non erano troppo lontani. Ad un certo punto voleva quasi rialzarsi, poi al termine dell’ultimo tratto di discesa ha visto in lontananza i due attaccanti e allora ha deciso di insistere».

E’ stato molto lucido nel capire che non avrebbe dovuto staccarli subito.

«E’ vero, li ha tenuti con sé fin quando ha potuto e poi se n’è andato da solo. Un’azione notevole, sono il primo ad essere rimasto colpito da quello che ha fatto. Un mix di istinto, forza e intelligenza».

Adesso è in maglia rosa e ha un piccolo margine da amministrare: fino a dove può spingersi in classifica generale?

«Leo è un passista-scalatore, tant’è che lo scorso anno ha vinto la cronometro dei campionati britannici riservata agli Under 23. Però non è uno scalatore puro e in una tappa come quella di oggi farà molta fatica a difendersi. Come ho detto, noi il nostro obiettivo lo abbiamo già raggiunto: adesso entreranno in azione le altre squadre».

A chi stai pensando?

«Alla Groupama-Fdj, che potrebbe vincere il Giro con tre corridori diversi: Thompson, Grégoire e Martinez. Per quanto riguarda la classifica generale, noi faremo un primo bilancio stasera: se uno dei nostri sarà riuscito a difendersi, allora potremmo farci un pensierino; altrimenti, continueremo ad andare all’attacco».

Il modo di correre che Hayter preferisce. Lo scorso anno ha vinto la Liegi andando in fuga nelle prime battute di gara.

«Sì, Leo è un attaccante nato e adora muoversi da lontano. Non è uno che subisce la corsa, anzi, spesso sono le sue azioni a deciderla anche quando non è lui a trionfare. E’ un corridore talentuoso e vincente, e merita di entrare nel World Tour».

Si è già fatto avanti qualcuno?

«Per il momento no, non c’è niente di ufficiale, ma è solo questione di tempo. A partire dal prossimo anno non lo vedremo più tra gli Under 23 ed è giusto così. Forse avrebbe potuto già farne parte se fosse rimasto alla Dsm, per la cui development correva fino alla scorsa stagione».

A proposito, come si è creata l’occasione di ingaggiarlo?

«E’ vero che dalla Dsm sono venuti via diversi corridori lamentando la severità dell’ambiente, ma io se devo essere sincero non conosco i motivi che hanno portato Hayter a separarsi da loro. Io posso soltanto dire che il suo procuratore mi chiamò sul finire della passata stagione dicendomi che Leo era libero e cercava squadra, io guarda caso avevo un posto vacante e quindi ci siamo messi d’accordo in fretta».

Si è detto che la Hagens Berman Axeon possa diventare la squadra di sviluppo della Intermarché. A che punto sono le trattative?

«Se devo essere sincero, non credo che succederà qualcosa d’importante nel breve periodo. Con lo sponsor abbiamo un contratto che durerà fino alla fine della prossima stagione, quindi fino ad allora dovremmo rimanere una formazione indipendente da qualsiasi squadra professionistica».