Sentite che cosa ha scritto Aldo Grasso su Pogacar

Pogacar
Tadej Pogacar vince la Strade Bianche 2022 (foto: LaPresse)
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E’ proprio vero che basta una grande impresa compiuta da un campione riconosciuto, che il ciclismo torna subito ad occupare il cuore della gente. Il cuore e la mente. Sentite un po’ che cosa ha scritto il grande critico e narratore Aldo Grasso su ciò che ha visto in televisione il giorno della ormai leggendaria fuga di Pogacar alle Strade Bianche.

«Ha vinto alla grande Pogacar: il campione sloveno, 23 anni. Ha iniziato una cavalcata fantastica nello stile dei grandissimi arrivando solo in piazza del Campo, sotto la torre del Mangia. Dopo due Tour consecutivi, la Liegi-Bastogne-Liegi, il Lombardia dopo un attacco di una ventina di chilometri prima da solo poi con Masnada, battuto nella volata a Bergamo, adesso Pogacar continua nel suo cammino senza limiti.

«Qualcuno dirà: ma era un programma riservato agli appassionati di ciclismo. No, era qualcosa di più, molto di più. A parte gli splendidi scenari della colline, a parte sterrato, a parte la consacrazione di un giovane campione che in molti accostano a Eddy Merckx, a parte tutto ciò, c’era una folla incredibile a incoraggiare i corridori, specie nel finale. Ecco quella gente che applaudiva, che si accalcava lungo il percorso, e si sbracciava con gioia, era il segnale più bello che potesse regalarci. Significa che si torna a vivere, che uno sport popolare come il ciclismo è il termometro di una rinascita, che la pandemia e una guerra non possono tenerci prigionieri per sempre».