Mondiali 2021 / Moser sta con Merckx: «Eddy parla da corridore. Tra Van Aert e Remco forse sa cose che noi non conosciamo…»

Francesco Moser osservatore interessato sulle strade del suo Trentino agli Europei
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Poche parole ma chiare e dirette: «Merckx non ritiene adatta la partecipazione di Evenepoel alla prova in linea? Probabilmente ha visto che tra lui e van Aert non tira una buona aria. Comunque sarà la strada a dare le risposte, le chiacchiere stanno a zero». Francesco Moser va dritto al punto riguardo le affermazioni del Cannibale che tanto stanno facendo discutere in queste ore, ribadendo che – nonostante le domande, le polemiche e i dubbi su ciò che è stato detto – sarà solo l’esito della prova in linea di domenica a decretare se il commissario tecnico belga Sven Vanthourenhout ha avuto ragione o torto a inserire entrambi i fuoriclasse nella sua nazionale.

Moser cosa ne pensa delle affermazioni di Merckx su Evenepoel?

Eddy non è una persona che parla a caso. Se ha detto queste parole vuol dire che si è accorto che tra van Aert ed Evenepoel non scorre buon sangue e questo non è chiaramente un qualcosa che gioca a favore dei belgi. Lui ragiona da corridore e si basa su ciò che può garantire il massimo risultato alla nazionale padrona di casa: van Aert è molto veloce e chiaramente è favorito mentre Evenepoel non ha quello spunto veloce nelle gambe e se vuole vincere deve farlo in solitaria il che non è facile.

E’ d’accordo con quanto dice?

Mah, Evenepoel è un fuoriclasse e la convocazione è meritata ovviamente però non basta essere fortissimo per vincere il mondiale. I due capitani belgi devono dialogare se vogliono fare propria la maglia iridata, le divisioni non servono di certo in questo caso. Potrebbero essere un’accoppiata splendida come l’ennesimo caso di conflitto interno sterile, il ciclismo ne è pieno zeppo.

Chi vede meglio tra i due?

Dipende da che tipo di corsa verrà fuori e dal loro comportamento. Senza dubbio in caso di arrivo in volata van Aert ma se la bagarre dovesse rendere la giornata particolarmente dura ed Evenepoel dovesse azzeccare l’azione giusta sarebbe tutto un altro paio di maniche. In entrambi i casi, i due dovranno supportarsi a vicenda altrimenti assisteremo a un epilogo speculare a quello di Yvoir, sempre in Belgio, durante i mondiali del 1975.

Cosa accadde?

Una situazione simile a questa, con la nazionale belga dotata di tre uomini pronti a giocarsi le loro carte per la conquista della maglia iridata: Eddy, Freddy Maertens e Roger De Vlaeminick. Quest’ultimo era designato come il fulcro attorno cui doveva ruotare la nazionale belga ma Merckx fece la sua corsa perché voleva ottenere il poker mondiale e il tentativo di riportare sotto De Vlaminick si rivelò tardivo e inutile.

Morale della favola?

Il titolo non andò ai belgi e a conquistarlo fu l’olandese Hennie Kuiper che, invece, fu supportato completamente dai suoi compagni di nazionale. Ecco, il Belgio deve evitare che si verifichi una situazione simile e per farlo i suoi capitani dovranno fare fronte comune mettendo da parte le proprie velleità. Ogni corsa è una storia e sé, questo i corridori non devono mai dimenticarlo.