Cipollini torna su Ganna: «Eppure io dico che può ancora migliorare, se…»

Mario Cipollini torna a parlare di Filippo Ganna, soffermandosi sul futuro del due volte campione mondiale a cronometro (foto crediti: Italian Bike Festival)
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Si è abbattuto un mare di ingiuste critiche su Mario Cipollini accusato di aver usato troppo duri nel parlare della gestione di Filippo Ganna, vero fiore all’occhiello del ciclismo italiano. Ed il corridore toscano non ci sta perché non solo non ha mai criticato Ganna o Cassani su Ganna, ma perché il suo intento era proprio opposto: ovvero difendere e tutelare il nostro campione più limpido. «Non conosco così bene la realtà di Filippo Ganna – ci ha tenuto a precisare l’ex corridore toscano – ma poiché amo questo sport e lo seguo sempre con grandissima passione, mi piace fare delle osservazioni che potranno forse essere sbagliate, ma che vogliono essere un contributo per il meglio».

Quali sono le tue osservazioni su Ganna?

Ribadisco che parlo da osservatore, ma avendo fatto il corridore so quanto può consumarti un grande Giro da gregario. Ecco, penso che in una stagione particolarmente intensa se potessero essergli evitate quelle fatiche sarebbe un bene. Non sono mai entrato sulla gestione di Ganna in Nazionale.

Quindi è la squadra che dovrebbe gestirlo con più attenzione...

Non critico nessuno e non metto sotto accusa nessuno. Faccio solo delle osservazioni alla base della mia esperienza. “Tirare” in un grande Giro ti consuma. Però capisco le esigenze della Ineos. E’ per questo che rimpiango che un talento come Ganna non possa correre in una squadra italiana di formazione e di cultura. E’ questo il mio vero grande rimpianto.

Una squadra intorno a lui, come l’avevi tu?

La squadra era la mia famiglia. Stavamo insieme 250 giorni all’anno. Era normale che si creasse un grande spirito, una grande complicità. Ma i tempi sono cambiati. Allora era normale, avevamo un altro atteggiamento, un’altra mentalità. Non dico che era meglio ieri o oggi, dico solo che i comportamenti sono diversi. Ma non è questo. Il mio rimpianto è che l’Italia debba affidare i suoi talenti migliori a squadre straniere.

Purtroppo…

Io dico che vent’anni fa avevamo un ciclismo che vantava campioni assoluti, oggi no. Qualcuno ha sbagliato qualcosa.

Altre osservazioni su Ganna?

Vedendolo pedalare mi è parso di vedere una posizione non bilanciata del bacino. Mi chiedo se abbia un osteopata, come credo. Ma sono convinto che abbia ancora margini di miglioramento.

Hai sempre avuto un occhio molto attento.

L’occhio l’ho sempre avuto, ma quando sono finite le gambe ho dovuto arrendermi anche se avevo ancora tre anni di contatto. Ma voglio ancora dire una cosa…

Quale?

Molti hanno letto nelle mie parole una critica a Cassani. Non è così. Ho attaccato Davide su altre cose, ma mai sono entrato nelle scelte tecniche di un tecnico. In questo caso poi non avevo nulla da rimproverargli. Sono altre le cose in cui credo abbia sbagliato. Ma sono opinioni mie che possono anche essere sbagliate, ma è quello che penso.