EUROPEI 2021 / Kung e la forza di risollevarsi dopo le batoste

Il campione europeo a cronometro 2021 Stefan Kung in azione
Tempo di lettura: 2 minuti

Lo ha dimostrato sin dai suoi esordi tra strade dissestate che profumano di epica: il ciclismo non regala nulla e nulla è deciso sino a dopo il traguardo. Lo svizzero Stefan Kung lo sa bene e questa mattina era pronto a giocarsi tutte le sue carte per difendere  il titolo  europeo a cronometro che ha fatto suo l’anno scorso.

Un talento naturale

E al grande appuntamento non si è fatto trovare impreparato, spuntandola sul nostro Filippo Ganna che ha dovuto, stavolta, accontentarsi della piazza d’onore. Ma chi è Stefan Kung? La definizione che  segue la domanda è istantanea: un talento unico nelle prove a cronometro, capace di primeggiare sin dalle categorie giovanili in cui ha dimostrato di avere una marcia in più rispetto ai suoi avversari.

Già tra gli Under 23 risultava tra i migliori interpreti della disciplina: nel 2014 colse l’oro agli Europei in quel di Nyon, mentre ai mondiali di Ponferrada fece suo il bronzo. Tra i Professionisti le aspettative sono state mantenute pienamente, dimostrando la crescita del corridore di Wilen.

La rivincita

Il 2021 sembrava sino ad oggi un anno stregato per Kung: perse la quinta tappa della Gran Boucle, la cronometro da Changé a Laval , per opera di uno straordinario Pogacar e alle Olimpiadi di Tokyo, su un circuito impegnativo non adatto alle sue caratteristiche,  è rimasto fuori dal podio per qualche centesimo a vantaggio dell’australiano Rohan Dennis.

Questo titolo europeo lo bramava, sapeva di potersi riconfermare e fare, almeno in parte, pace con un fato ingiusto. Non veniva dato come favorito, si auspicava per lui un ruolo da comprimario dietro Ganna ed Evenepoel. Ma, il ciclismo lo insegna da tempo immemore, i corridori sono gli unici veri artefici dell’esito di una gara e lo svizzero non si è dato per vinto.

Intelligenza tattica, potenza, esperienza: sono questi i tre ingredienti del suo trionfo. Nel corso dei 22 km pianeggianti sulle strade del Trentino, Kung ha saputo gestirsi, impostando una gara in progressione ed efficiente grazie a cui ha recuperato a Ganna i tre secondi di svantaggio che accusava all’intermedio, infliggendogliene  altri sette nelle seconda metà. Un trionfo atteso, cercato, che sa di sudore e sacrificio.

La gioia di Gasparrotto

Felicissimo il nostro Enrico Gasparotto, che ha condiviso con Kung i mondiali dell’anno scorso anno a Imola, edizione in cui lo svizzero colse il bronzo nella prova contro il tempo. «Stefan è un ragazzo umile e tenace che sa risollevarsi dai momenti difficili», le parole di Gasparotto. «Quello che gli è successo alle Olimpiadi ha rappresentato una batosta ma, nonostante questo, è tornato in sella  più determinato che mai traendo nuovi stimoli dalla delusione olimpica: è un vincente e come tutti i vincenti sa che il suo valore può andare oltre debacle e delusioni». Il futuro è prossimo e i Mondiali sono un’altra sfida che profuma di battaglia avvincente. «Ci sarà da divertirsi», conclude Gasparotto, «Stefan troverà fuoriclasse come Filippo Ganna, Roglic, Dennis. La differenza si farà sui dettagli e sono certo che ci sarà da divertirsi, grazie a un parterre elevatissimo che darà spettacolo».