EUROPEI 2021 / Evenepoel soddisfatto della crono: «Non potevo fare di più. Il percorso favoriva corridori potenti»

Evenepoel
Remco Evenepoel al camper della nazionale belga agli Europei 2021 di Trento.
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Sorride, scherza con i giornalisti e risponde deciso a tutte le domande. Rivedersi nuovamente seduto in conferenza stampa al termine di un evento importante come gli Europei 2021 di Trento non può che rendere Remco Evenepoel soddisfatto della propria prestazione.

Un anno fa lottava tra la vita e la morte dopo il terribile incidente al Giro di Lombardia e oggi si ritrova qui, in Italia, al fianco di Kung e di Ganna, due specialisti delle cronometro sicuramente più adatti di lui su un percorso di queste caratteristiche.

Remco, sei soddisfatto della tua cronometro?

«Si. Certo, vincere sarebbe stato più bello, ma finalmente sento di aver ritrovato le gambe un anno dopo quella brutta caduta. Sono quasi tornato ai miei livelli e questo non può che rendermi felice».

Potevi fare di più?

«Non direi. Il percorso era totalmente pianeggiante con lunghi rettilinei dove poter spingere rapporti importanti. Rispetto a Ganna o a Kung pago qualcosa su questi tracciati perché la mia altezza (1.70 m) e il mio peso (60 chilogrammi) non mi favoriscono».

Eppure sei arrivato a soli 14 secondi dalla medaglia d’oro…

«E’ un buon segno, vuol dire che sto bene. Non ho niente da recriminare».

Al Benelux hai avuto delle difficoltà, come mai?

«Ho avuto dei problemi di stomaco. Prima della cronometro non sono riuscito a mangiare nulla e, come voi mi insegnate, una prova contro il tempo non si può improvvisare. Nei giorni successivi vedevo che non migliorava, così ho preferito abbandonare la corsa, staccare per due giorni dalla bicicletta e poi ripartire pensando all’Europeo».

Pensi di aver chiesto tanto al tuo fisico quest’anno? Soprattutto considerando i nove mesi senza corse…

«Non credo. Con i tecnici della Deceuninck-QuickStep e con quelli della nazionale belga abbiamo gestito bene le energie durante da maggio a oggi. Ho fatto un solo grande Giro e non l’ho neppure terminato. In tutto dovrei avere una quarantina di giorni di corsa, quelli giusti per essere competitivo negli appuntamenti importanti».

Con la testa sei già alla prova in linea di domenica?

«Inizierò a pensarci da domani mattina. Ora vorrei andare a riposare, recuperare da questo sforzo intenso e…mangiarmi un bel gelato italiano».

Tra poco più di due settimane correrai il Mondiale nel “tuo” Belgio. Ci puoi raccontare le tue sensazioni?

«Non so dirti se sento più la pressione o la gioia di correre davanti al mio pubblico un campionato del mondo. Così come a questo Europeo, anche al Mondiale farò sia la cronometro sia la prova in linea, con la differenza che nelle Fiandre punteremo tutto su Van Aert, io correrò da seconda linea. Comunque sento il Mondiale ancora lontano, prima ho altri obiettivi».