La Pinarello Bolide HR del campione olimpico Filippo Ganna: un mostro di tecnologia da medaglia d’oro

La Pinarello Bolide HR di Filippo Ganna
La Pinarello Bolide HR di Filippo Ganna.
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E’ un autentico concentrato di tecnologia la bicicletta che ha utilizzato in questi giorni Filippo Ganna al velodromo di Tokyo. Il piemontese, medaglia d’oro nell’inseguimento a squadre con Francesco Lamon, Simone Consonni e Jonathan Milan, ha fatto registrare il nuovo record del mondo di specialità, completando i quattro chilometri della prova in soli 3’42″032.

La Pinarello Bolide HR (specifico per la pista, dato che il suffisso HR sta per “Hour Record”) in dotazione a Ganna propone tantissimi spunti tecnici. Dettagli che abbiamo avuto la fortuna di osservare da vicino.

Ganna
La Pinarello Bolide utilizzata da Ganna alle Olimpiadi di Tokyo 2020

Stampo inconfondibile

Partiamo dal telaio. Proposto da Pinarello in serie in quattro misure diverse, viene realizzato utilizzando fibra TorayCa T1100 1K, la stessa della Dogma F stradale appena uscita sul mercato e che Bicisport aveva svelato al mondo in anteprima assoluta durante il Giro d’Italia.

A compattare gli strati di composito c’è una resina a matrice nanotecnologica. La forcella è la Onda con le estensioni situate dopo i forcellini, che migliorano l’impatto aerodinamico. Il peso del telaio è di circa 1.200 grammi.

Sul retro della bici troviamo anche l’on board camera, dato che ogni squadra è obbligata a montarla su almeno una bici. Essendo un telaio alto, da come ci ha confermato il meccanico Giovanni Carini, è più facile istallarla. Come curiosità l’unica bici che non può averla è quella destinata alla partenza, visto che darebbe fastidio al blocco utilizzato per fissare le biciclette prima dello start.

Il manubrio di Ganna

Sulle sue biciclette da cronometro Filippo Ganna ha sempre utilizzato componenti personalizzati per l’anteriore. Non fa eccezione il manubrio che vediamo qui. Realizzato artigianalmente e sulla propria posizione “di crociera”, ha un’origine recente e per questioni regolamentari (le norme sono molto stringenti in tal senso) deve esser già stato utilizzato prima delle Olimpiadi.

Si notano anche le tracce di carbonato di magnesio sulla parte bassa. Si tratta della stessa polvere utilizzata anche dai ginnasti o dagli arrampicatori, che migliora la presa grazie alle sue proprietà antitraspiranti.

8,21 metri a pedalata

Miche è il partner della Fci per quanto riguarda la pista, e fornisce appunto i componenti per la trasmissione. Qui troviamo una guarnitura Attiva Pista, con corona Seigiorni da 63 denti e misuratore di potenza Srm incorporato. Tutto in alluminio, considerato che nella pista il fattore peso non è preponderante, anche se la bicicletta di Filippo Ganna alla bilancia segna circa 7 chilogrammi.

Interessanti due dettagli. La corona anteriore da 63 è quella con la maggiore dentatura possibile di questo componente di Miche. Dietro troviamo un singolo ingranaggio da 16 denti. Questo significa che con una singola pedalata percorre 8 metri e 21 centimetri circa. Valore che magari le dotazioni delle bici da strada superano, ma considerate anche le frequenze altissime che si sviluppano sui velodromi…

Sulla catena e su tutte le parti a contatto tra di loro della trasmissione viene utilizzato un grasso speciale. Si tratta di un lubrificante specifico che limita al massimo gli attriti, e che si “scioglie” con l’uso. Come si vede anche nella foto.

Sulla catena viene utilizzato un lubrificante specifico.

Prossimi ai 20 bar

Le ruote sono le Campagnolo Ghibli per pista, con quella anteriore che è in versione specifica e più stretta dello standard. Si tratta di lenticolari in carbonio, laddove la lastra esterna ha un ruolo strutturale e non solo di copertura.

Il tubolare Vittoria Pista Oro.

I tubolari sono i Vittoria Pista Oro, totalmente slick con sezione da 23 millimetri posteriore e 19 anteriore. Modello totalmente specifico per questo utilizzo e dal prezzo di 199,95 euro per singolo pezzo.

“Inusitate”, se le paragoniamo agli standard della strada, le pressioni d’esercizio. Siamo vicini ai 20 bar, ma d’altro canto essendo la pista del velodromo totalmente liscia non ci sono problemi di sconnessioni e la trazione massima è sempre garantita.