TOKYO 2020 / Olimpiadi, gara di ciclismo: Carapaz trionfa, fiesta Ecuador. Van Aert ennesimo argento, Pogacar 3°

Carapaz trionfa! L'Ecuador conquista l'Oro nella gara in linea di ciclismo a Tokyo 2020
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Sì, da oggi c’è spazio anche per Richard Carapaz tra le leggende. Perché vincere una gara come quella dell’Olimpiade di Tokyo 2020 è da grandi, grandissimi interpreti del nostro meraviglioso sport il ciclismo. Quel bambino che ha iniziato a pedalare con una bici di fortuna sulle strade difficili, impervie e ispide dell’Ecuador, a 27 anni scrive il suo nome tra le leggende.

Se ikigai è il concetto con cui i giapponesi indicano il motivo per cui alla mattina ci alziamo e decidiamo di vivere, “Richie” ha scelto di vivere una giornata da favola e vincere: oggi Carapaz l’ha cercata, voluta, desiderata e ottenuta quella bellissima medaglia d’oro che porterà nel Carchi, la sua terra, dove lo chiamano “Locomotora“.

Quando è partito, soltanto McNulty ha provato a resistergli, ma non ce l’ha fatta. Sul più bello si è spenta la luce ad Alberto Bettiol e così sono evaporati anche i pensieri di medaglia della Nazionale di Davide Cassani. Van Aert, unico a dannarsi l’anima nell’inseguimento, conquista l’ennesimo argento. Pogacar bronzo. Alberto Bettiol 14°, 20° Gianni Moscon, 24° Damiano Caruso, questi i piazzamenti degli azzurri.

Ordine d’arrivo

1° CARAPAZ Richard (Ecuador) 6h5m26s
2° VAN AERT Wout (Belgio) +1’07”
3° POGAČAR Tadej (Slovenia) “
4° MOLLEMA Bauke (Paesi Bassi) “
5° WOODS Michael (Canada) “
6° MCNULTY Brandon(Stati Uniti d’America) “
7° GAUDU David (Francia) “
8° URÁN Rigoberto (Colombia) “
9° YATES Adam (Gran Bretagna) “
10° SCHACHMANN Maximilian (Germania) “

RICHARD CARAPAZ VINCE L’OROOOOOOOOOO

ULTIMO CHILOMETRO A TOKYO 2020!

10.23 (-2 km): aumenta il vantaggio di Carapaz, 39″.

3 km all’arrivo!

10.21 (-3.8 km): 33″ di vantaggio di Carapaz. Mollema (Olanda) tira dietro, ma sembra dura raggiungere l’ecuadoriano.

5 km all’arrivo a Tokyo 2020!

10.17 (-6 km): Carapaz e McNulty quasi all’ingresso del circuito. Carapaz attacca!

10.14 (-9.6 km): una cronometro di Van Aert, ormai solo 15″. Carapaz e McNulty sono nel mirino!

10 km all’arrivo!

10.13 (-10.7 km): forcing di Van Aert (Belgio). Recuperano tantissimo gli inseguitori, siamo a 20″.

10.12 (-11.5 km): finale pazzesco, una gara a eliminazione diretta. Si stacca anche Kwiatkowski (Polonia).

10.11 (-12 km): Wout Van Aert accende il turbo adesso! Ultima carta per provare a riacciuffare la lotta all’Oro!

10.08 (-14.8 km): maledizione! Crampi per Alberto Bettiol! Si spengono qui le ambizioni di medaglia per l’Italia.

10.06 (-17.2 km): 38″ di vantaggio per McNulty e Carapaz, nessuno si incarica dell’inseguimento.

10.05 (-18.6 km): lunghissima discesa che terminerà a circa cinque chilometri dalla conclusione. Gentili amiche e amici di Bicisport e quibicisport.it, oggi si scrive una pagina storica!

20 km all’arrivo!

10.02 (-23.4 km): ottima intesa tra McNulty e Carapaz. Van Aert conduce l’inseguimento: 27″ il distacco.

09.57 (-24 km): attacca McNulty (USA), risponde Carapaz (Ecuador): i due hanno quasi 30″ sugli inseguitori!

25 km all’arrivo a Tokyo 2020!

09.57 (-25.1 km): scatti e controscatti ora in testa. Che bagarre, che corsa, un autentico show!

09.56 (-26.1 km): ci prova Jakob Fuglsang.

30 km all’arrivo!

09.51 (-30.5 km): allungo di Michael Woods (Canada), in discesa.

09.49 (-31.8 km): Pogacar, McNulty, Woods, Bettiol, Kwiatkowski, Carapaz, Uran, Van Aert, Fuglsang, Mollema e Gaudu. Questi gli undici che sono in lotta per le medaglie, al momento.

09.45 (-33.9 km): rientra il gruppetto Van Aert. Undici corridori in testa.

09.43 (-35 km): sei uomini al comando. Ricordiamo che i corridori sono in gara senza radioline oggi alle Olimpiadi.

09.40 (-35.4 km): Carapaz, Kwiatkowski, Bettiol e Uran all’inseguimento di McNulty, Pogacar e Woods.

09.37 (-36 km): Van Aert e Bettiol inseguono a 19″.

09.34 (-36.9 km): situazione. McNulty (USA), Pogacar (Slovenia) e Woods (Canada) scattano e balzano al comando.

09.32 (-37.6 km): allunga Tadej Pogacar (Slovenia).

09.30 (-37.7 km): Bettiol marca a uomo Van Aert. Anche Moscon nelle primissime posizioni. Benoot termina il suo lavoro per Van Aert. Ora tocca a Mauri Vansevenant.

09.28 (-38.5 km): ora è il Belgio con Tiesj Benoot a fare fuoco e fiamme. Sono rimasti in pochi. Davanti vediamo Pogacar, Moscon e Bettiol.

40 km all’arrivo a Tokyo 2020!

09.23 (-40.6 km): Italia in testa al gruppo. Ora c’è Nibali a dettare il ritmo!

Quinta ora di corsa!

09.20 (-45 km): suono della campanella! Inizia l’ultimo giro!

09.18 (-46.5 km): contatto rischiosissimo per Kwiatkowski sulla chicane.

09.15 (-48 km): c’è la Francia in testa al gruppo adesso.

09.13 (-49 km): raggiunti Nibali, Dunbar ed Evenepoel.

50 km all’arrivo!

09.08 (-52 km): Nibali (Italia), Dunbar (Irlanda) ed Evenepoel (Belgio) escono dal gruppo! Attacco strepitoso!

9.04 (-54.6 km): attacco di Damiano Caruso, si allunga il gruppo e l’azzurro prosegue nell’azione!

9.00 (-56.6 km): si ritira Geraint Thomas (Gran Bretagna).

08.59 (-58 km): caduta di Jan Polanc (Slovenia) che impatta contro una transenna.

08.57 (-59.3 km): signori, ma cosa sta facendo Tratnik! Cosa sta facendo. Se ci fosse un “Oro ad honorem” sarebbe suo, grandioso lo sloveno. Riusciranno Roglic e Pogacar a finalizzare tutto questo lavoro impeccabile?

60 km all’arrivo a Tokyo 2020!

08.50 (-63 km): anche il gruppo sul circuito di Fuji, divario sempre sui 4’30”.

08.48 (-65.3 km): primo passaggio sul circuito del Fuji International Speedway per i fuggitivi.

08.46 (-66.1 km): arrivano altri ritiri. Patrick Bewin (Nuova Zelanda), Azzedine Lagab (Algeria), Dmitriy Gruzdev (Kazakistan), Muradian El Kouraji (Marocco) e Royner Navarro (Perù).

08.42 (-68.2 km): tratto in discesa per i leader della corsa. 4’36” il loro vantaggio sul gruppo dei big.

70 km all’arrivo!

08.35 (-72.8 km): mostruosa operazione del meccanico della Nazionale italiana per Giulio Ciccone, in pieno movimento alla ruota posteriore. L’abruzzese riparte e si prepara a rientrare in gruppo.

08.33 (-75.1 km): ancora Tratnik (Slovenia) davanti al gruppo. Un premio per la forza straordinaria dimostrata oggi dal corridore di Lubiana.

08.30 (-77.3 km): 4’29” l’ultimo rilevamento cronometrico che conferma la tendenza al ribasso per i fuggitivi.

80 km all’arrivo!

08.23 (-85.5 km): il gruppo si avvicina tantissimo! 5’05” da recuperare rispetto ai cinque attaccanti.

Quarta ora di corsa a Tokyo 2020!

08.21 (-87 km): dopo Fraile la Spagna perde un altro pezzo con Valverde. La selezione iberica si ridimensiona.

90 km all’arrivo!

08.18 (-90.8 km): si stacca Alejandro Valverde.

08.15 (-93 km): forcing di Ciccone in testa al gruppo!

08.09 (-95.8 km): la Nazionale italiana compatta nelle prime posizioni. Caruso, Nibali, Bettiol, Moscon e Ciccone ci sono!

08.08 (-96.3 km): si stacca Omar Fraile (Spagna).

08.07 (-96.5 km): tre chilometri al GPM di Fuji Sanroku per i battistrada.

08.04 (-97.5 km): entriamo nella fase clou di Tokyo 2020. 8’46” il vantaggio della fuga.

08.01 (-98.5 km): scende per la prima volta sotto i dieci minuti il vantaggio della fuga. E nel frattempo si stacca Greg Van Avermat (Belgio). Monumentale il campione olimpico di Rio 2016.

07.59 (-99.1 km): nel frattempo da registrare il ritiro di Eduard-Michael Grosu (Romania).

100 km all’arrivo!

07.53 (-101.3 km): sono stati 130 i corridori ai nastri di partenza. Un gruppo, di per sé, già fortemente selezionato e di qualità. Ora i big inizieranno ad affacciarsi nelle primissime posizioni. Van Aert e Pogacar su tutti.

07.51 (-101.8 km): rientra in gruppo Jan Polanc (Slovenia), dopo il salto della catena.

07.43 (-104.6 km): anche Grosu (Romania) viene riassorbito dal plotone.

07.41 (-105.5 km): raggiunto dal gruppo anche Paul Daumont (Burkina Faso).

07.38 (-106.3 km): i fuggitivi iniziano ora il Fuji Sanroku (Suyama) con 13’10” sul gruppo.

07.36 (-106.9 km): interessante capire se verso il Fuji Sanroku qualcuno nel gruppo scoprirà le proprie carte. Il Belgio resta guardingo in testa al gruppo. Sarebbe una mossa meno scontata, rispetto al Mikuni Pass, atteso da tutti.

07.27 (-110.7 km): prossima asperità del percorso olimpico è il Fuji Sanroku (1451 metri): 14,5 chilometri all’ 8%.

07.26 (-111.3 km): asfalto leggermente bagnato ora dove transitano i fuggitivi.

07.25 (-112.6 km): Geraint Thomas (Gran Bretagna) ricorre di nuovo all’assistenza dell’Auto Medica.

07.22 (-114.6 km): superata la prima metà di gara. Bravissimi i cinque in avanscoperta dal chilometro zero, ricorderanno per sempre questa giornata.

Terza ora di corsa a Tokyo 2020!

07.17 (-118.5 km): 14’37” il gap del gruppo rispetto ai cinque attaccanti.

07.16 (-119 km): staffetta infinita in testa al gruppo tra Van Avermaet (Belgio) e Tratnik (Slovenia). Immensi.

07.12 (-121.6 km): 14’50” il margine dei fuggitivi che hanno esattamente 14.5 chilometri di vantaggio sul gruppo.

07.11 (-122.2 km): foratura per Guillame Martin (Francia) che viene assistito adesso dall’ammiraglia transalpina.

07.09 (-124 km): “Feed Zone”, zona di rifornimento per il gruppo. Massaggiatori pronti con sacchetti e borracce!

07.07 (-126.5 km): Nic Dlamini (Sud Africa), grande protagonista della fuga, lo ricorderanno gli appassionati più attenti: nella tappa di Tignes al Tour de France di quest’anno, è arrivato 50 minuti dopo il tempo massimo, applaudito da tutto il pubblico che lo aspettava al traguardo.

07.05 (-128 km): raggiunto Asadov (Azerbaigian) dal gruppo.

07.03 (-130.6 km): i fuggitivi hanno oltrepassato il Kagosaka Pass. Ora a tutta in discesa!

06.57 (-135 km): 15’30” il gap tra battistrada e gruppo principale.

06.54 (-137 km): a beneficio di quanti si fossero collegati da poco con la nostra diretta integrale, ricordiamo la composizione del gruppo di testa. Juraj Sagan (Slovacchia), Nic Dlamini (Sud Africa), Michael Kukrle (Repubbica Ceca), Polychronis Tzortzakis (Grecia), Orluis Aular (Venezuela).

06.52 (-139 km): De Lange (Namibia), dopo un’azione coraggiosa, è stato raggiunto dal gruppo e ora non riesce a tenere il ritmo.

06.48 (-141 km): Marc Hirschi (Svizzera) in difficoltà. In suo supporto Gino Mader.

06.46 (-142.5 km): nella precedente caduta di Thomas e Geoghegan Hart, è rimasto coinvolto anche il nostro Giulio Ciccone: fortunatamente il Geco d’Abruzzo è ripartito senza conseguenze.

06.43 (-145.1 km): sempre Slovenia e Belgio ad alternarsi in testa al gruppo e sempre Tratnik e Van Avermaet a guidare il gruppo principale.

06.41 (-146.3 km): tra poco il passaggio in Kagosaka Pass, una rampa di 2,2 chilometri al 4,6%.

150 km all’arrivo

06.36 (-151.2 km): Geraint Thomas riesce a rientrare in gruppo.

06.32 (-152.7 km): siamo vicinissimi allo scollinamento di Doshi Road. Faticano Paul Daumont (Burkina Faso) e Eduard-Michael Grosu (Romania).

06.30 (-153.4 km): vistosi i segni della caduta su Geraint Thomas. Maglietta strappata e ferite sul gomito.

06.28 (-154 km): 37.5 km/h la media dopo due ore di gara.

Seconda ora di corsa!

06.22 (-156 km): caduta! A terra Tao Geoghegan Hart e Geraint Thomas (Gran Bretagna). Ora devono rientrare in gruppo!

06.11 (-161.7 km): il gruppo viaggia intorno ai venti minuti di distacco.

06.08 (-163.7 km): oltre 17 minuti di vantaggio per i battistrada su De Lange.

06.06 (-165.5 km): Tristan De Lange (Namibia) si mette in evidenza ed esce dal gruppo.

06.00 (-168.8 km): Jan Tratnik (Slovenia), secondo nella tappa dello Zoncolan al Giro d’Italia di quest’anno alle spalle di Lorenzo Fortunato, fa capolino in testa al gruppo. Ritmo sempre costante verso Doshi Road.

05.55 (-171.1 km): sono rimasti in sette davanti. La composizione del gruppetto: Aular Sanabria (Venezuela), Paul Daumont (Burkina Faso), Sagan (Slovacchia), Dlamini (Repubblica Sud Africa), Grosu (Romania), Kukrle (Repubblica Ceca) e Tzortzakis (Grecia).

05.52 (-173.1 km): ricordiamo tutte le salite da affrontare oggi. Doshi Road (1121 metri): 4,3 km al 6,1%; Kagosaka Pass (1111 metri): 2,2 km al 4,7%; Fuji Sanroku (1451 metri): 14,5 km al 6%; Mikuni Pass (1171 metri): 6,8 km al 10,1%; aKagosaka Pass (1111 metri): 2,2 km al 4,7%.

05.48 (-174.6 km): 4.3 chilometri al 6,1%. Queste le caratteristiche della salita di Doshi Road.

05.45 (-176 km): come preventivato, si stacca l’azero Asadov che ora in discesa è costretto a inseguire gli ex compagni di fuga.

05.39 (-180 km): i fuggitivi iniziano il tratto di avvicinamento a Doshi Road.

05.37 (-181 km): Namibia e Iran in testa al gruppo.

05.35 (-182.3 km): nuovo massimo vantaggio per gli otto battistrada, tredici minuti.

05.27 (-186.9 km): gruppo che procede ad andatura super tranquilla. 11’10” il ritardo.

05.25 (-188.2 km): 42.5 km/h, la media della prima ora di gara.

Prima ora di corsa a Tokyo 2020!

05.18 (-192.7 km): momento di esitazione per Patrick Bevin (Nuova Zelanda), che riparte senza problemi.

05.15 (-194.5 km): l’atleta azero, Asadov, sembra faticare a tenere le ruote del gruppetto di testa.

05.12 (-195.7 km): si scorge anche la sagome di Tao Geoghegan Hart nelle primissime posizioni, insieme ad altri due compagni della Gran Bretagna.

05.10 (-197.4 km): continua l’azione di Van Avermaet che tiene il gruppo allungato. Scende sotto i nove minuti il gap tra battistrada e plotone.

200 km all’arrivo!

05.05 (-201 km): stanno dando fondo a ogni energia i sette protagonisti dell’azione d’attacco a Tokyo. Il vantaggio ora sfiora sempre i nove minuti.

04.55 (-207.7 km): per l’impegno profuso in testa al gruppo, sembra proprio che Greg Van Avermaet non correrà per la vittoria finale, mettendosi a disposizione dei compagni di nazionale.

04.50 (-210.5 km): oltre nove minuti di vantaggio per gli attaccanti. Il gruppo inizia a organizzarsi con il Belgio in cabina di comando, Greg Van Avermaet a dettare l’andatura.

04.48 (-212.7 km): bellissimo gesto di Kukrle (Repubblica Ceca) che accosta a bordo strada e deposita la borraccia vicino ai tifosi. Che ricordo per il fortunato conquistatore del cimelio!

04.46 (-213.7 km): ottima distribuzione del ritmo tra i fuggitivi. In testa al gruppo, poco fa, si è affacciato anche Alejandro Valverde, regolarmente al via dopo lo spavento della positività al Covid del massaggiatore della Spagna.

04.37 (-220.4 km): ed ecco la composizione del gruppetto in testa alla corsa. Aular Sanabria (Venezuela), Paul Daumont (Burkina Faso), Elchin Asadov (Azerbaigian), Sagan (Slovacchia), Dlamini (Repubblica Sud Africa), Grosu (Romania), Kukrle (Repubblica Ceca) e Tzortzakis (Grecia).

04.34 (-223 km): fa molto caldo in Giappone. Cubetti di ghiaccio sul retro della maglietta per il campione uscente, Greg Van Avermaet (Belgio).

04.33 (-224 km): Wout Van Aert, tra i grandi favoriti per l’Oro, viaggia tranquillo in coda al gruppo.

04.29 (-225.8 km): il tentativo dei fuggitivi va e prende il largo! Questa è l’attacco che caratterizzerà buona parte dell’Olimpiade.

04.26 (-228 km): 1’28” il vantaggio dei sette al comando sul gruppo principale.

04.25 (-229 km): maglie della Slovenia e della Grecia nel drappello dei battistrada.

04.22 (-230.8 km): subito primi attacchi in testa. Ci provano in sette. A breve la composizione del gruppetto.

04.21: partiti! Go, go, go! Inizia in questo preciso istante l’Olimpiade di ciclismo!

04.16: ancora attesa per la partenza ufficiale.

04.06: cambio di bici per Edward Dunbar dell’Irlanda.

04.00 (-234 km): il gruppo olimpico scatta adesso dal Villaggio di Partenza. Ora tratto di trasferimento verso il “Chilometro Zero”

03.55: 28°C, 60% di umidità. Queste le condizioni meteorologiche. Cinque minuti alla partenza delle Olimpiadi di Tokyo 2020!

Quando cinque anni fa Greg Van Avermaet andava a vincere la prova su strada delle Olimpiadi di Rio, i vari commissari tecnici e gli atleti rimasti delusi dalla spedizione brasiliana hanno subito iniziato a guardare a quelli che sarebbero stati i Giochi di Tokyo 2020.

Come ben sappiamo, la pandemia ha stravolto i piani di tutti, costringendo il comitato organizzatore a rinviare di un anno il grande appuntamento a cinque cerchi. Ora, finalmente, l’attesa è finita. Nibali, Ciccone, Moscon, Bettiol e Caruso sono pronti ad onorare la maglia azzurra nell’evento sportivo più seguito al mondo e che, con una medaglia, li lancerebbe nell’olimpo dello sport italiano.

Su quibicisport.it seguiremo la prova olimpica dal primo all’ultimo chilometro. Informeremo i nostri lettori su tutto quello che accade in gruppo nell’impegnativo percorso giapponese, con contenuti esclusivi dal nostro inviato a Tokyo. Il via sarà dato alle ore 04.00 della notte, l’arrivo è previsto intorno alle 11.30 del mattino. Pronti a cominciare?

Tokyo 2020: il percorso della gara di ciclismo alle Olimpiadi

Il percorso giapponese, come abbiamo detto anche in altre occasioni, sarà davvero impegnativo. Considerando che al via ci saranno solamente 130 corridori, non sarà affatto facile tenere chiusa la corsa. La prova in linea maschile sarà lunga 234 chilometri e presenterà 4865 metri di dislivello. ll gruppo affronterà un primo tratto completamente pianeggiante di 40 chilometri, poi la strada comincerà a salire in maniera leggera ma costante fino al GPM di Doushi Road (4,3 km al 6,1%).

Dopo un breve falsopiano, ascesa breve ma impegnativa verso il Kagosaka Pass (2,2 km al 4,7%). Terminata la discesa verso Gotemba, si salirà verso il Fuji Sanroku (14,5 km al 6%), punto più alto con il GPM collocato a 1451 metri di altitudine. Dopo un tratto nervoso, la quarta salita in programma condurrà sul Mikuni Pass (201 km), 6.5 km di lunghezza con una pendenza media addirittura in doppia cifra (10.6%) e punte al 22%, mentre l’ultima difficoltà altimetrica sarà nuovamente il Kagosaka Pass (212 km).

La rapida discesa successiva introdurrà nel circuito conclusivo, del quale il gruppo dovrà compiere un giro e mezzo per un totale di 17.7 km. La presenza di un ulteriore strappo potrebbe regalare ancora spettacolo nel caso in cui la situazione non fosse già delineata.

I favoriti

Se escludiamo Pogacar, e la sua Slovenia che schiererà anche Roglic, Polanc e Tratnik, la nazionale da tenere maggiormente sotto controllo in queste Olimpiadi è quella belga. Wout Van Aert e Remco Evenepoel non hanno mai nascosto di puntare al colpo grosso, potendo giocare su più fronti. Quando arrivano i grandi appuntamenti, Italia e Spagna, pur non partendo favorite, riescono sempre a ricoprirsi un ruolo da protagonista. Nibali e Valverde gli uomini di punta. Gli azzurri però avranno anche Moscon e Bettiol come mine vaganti.

Non partiranno forse come favoriti principali per la vittoria della prova olimpica, ma i corridori danesi hanno dimostrato in queste ultime stagioni di poter lottare ad altissimi livelli in qualsiasi competizione, dalle classiche ai grandi Giri. Occhio quindi ad Asgreen e Fuglsang. Gran Bretagna, Olanda, Colombia, Francia e Svizzera sembrano partire un passo indietro rispetto alle nazionali precedentemente citate, ma ugualmente presenteranno al via corridori di assoluto spessore. Occhi puntati su Thomas, i gemelli Yates, Mollema, Uran, Cavagna e Hirschi.