Pogacar: «Ho sempre desiderato il Giro, ma Pantani non c’entra»

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Tadej Pogacar è nato a settembre del 1998, dopo che Pantani aveva fatto la doppietta Giro-Tour
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Dal ritiro della UAE a La Nucìa, nella regione di Alicante, Tadej Pogacar ha confermato che nel 2024 correrà Giro e Tour. Dicendo che dietro la scelta c’è una ragione sentimentale. «Ho sempre desiderato fare il Giro. È una delle mie gare preferite perché è vicina alla Slovenia. E quando eravamo bambini ci piaceva guardare il Giro e salire a vedere le tappe. Ho uno dei ricordi più belli del Giro quando Luka Mezgec ha ottenuto una tappa a Trieste. E io ero lì ed è stato un momento indimenticabile. Quindi sì, è sempre stato un sogno farlo», ha spiegato. «Penso che sia un buon anno per provare a dare il 100% al Giro e il 100% al Tour». 

Ovviamente tutti pensano alla doppietta di Marco Pantani nel 1998, 25 anni fa, l’anno in cui Pogacar è venuto al mondo. «Sono troppo giovane. So che Marco Pantani è stato grandissimo per tanti italiani, per tutto il Paese, anche per tutto il mondo, il mondo del ciclismo. Era un grande eroe per molti, moltissimi. E fino ad oggi. Ma non per me». E se la doppietta è la fissazione di molti, lui preferisce chiamarsi fuori. «Tutti vogliono fare la doppietta. Ed è una delle cose più difficili da vincere, da realizzare. L’obiettivo principale di tutti i corridori della classifica generale che hanno già vinto un grande Giro è quello di vincerli tutti e tre. Vediamo prima come va con il Giro e poi come va con il Tour. Non pensiamo alla doppietta», ha detto Pogacar escludendo di arrivare stanco al Tour. «C’è tempo per recuperare. È una preparazione leggermente diversa rispetto alla classica preparazione per la stagione».

Per il futuro Pogacar non esclude di rinunciare al Tour per perseguire altri obiettivi: «Mi vedo saltare il Tour. Il ciclismo non è solo il Tour de France. È la gara più grande del mondo, ma ci sono molte cose divertenti da fare nel ciclismo. Sicuramente un anno ci sarà un momento in cui non parteciperò al Tour», ha detto.

Tadej non è ossessionato neanche dalla rivalità con Vingegaard. «Ci concentriamo su noi stessi e ci alleniamo molto tempo insieme come squadra, come gruppo. E cerchiamo di migliorarci. Non è che pensi di battere qualcuno, devi battere tutti. Ecco perché devi essere preparato a tutto. Devi essere preparato al fatto che qualcuno può essere migliore di te».

Pogacar ha confermato che i Giochi Olimpici sono un altro dei suoi obiettivi stagionali. «La medaglia d’oro è qualcosa di molto importante. Ho già il bronzo nella corsa su strada. E sì, è difficile… ripeterlo o fare ancora meglio, soprattutto in quel tipo di gare con così pochi corridori sulla linea di partenza, con squadre piccole. Sono carriere totalmente diverse. Diciamo che sono come i campionati nazionali, ma con 100 chilometri in più. Allora tutto può succedere. Potrebbe essere una delle gare più difficili della storia». Ecco perché vuole esserci.