Aru e il ko al Campionato Italiano: «Mai avuto un malessere simile, non capisco»

Aru con la moglie Valentina alla partenza del campionato italiano. Fabio torna alla sua famiglia
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Pallido e senza forze. Così Fabio Aru si è sentito domenica dopo il ritiro dai campionati italiani. Per il corridore sardo è stato un brutto colpo in vista del Tour de France e così ha comunicato alla sua squadra, la Qhubeka Assos, di voler rinunciare per precauzione alla Grande Boucle. Una scelta forzata, come ha spiegato in un’intervista alla Gazzetta dello Sport.

Aru e il suo malessere

Aru ha raccontato dove e come è nata la decisione di abbandonare il progetto Tour, dove nel 2017 aveva ottenuto quella che ancora adesso è la sua ultima vittoria: «Mi sono seduto su una panchina per un’ora e ho bevuto acqua e coca-cola. Rientrando a casa facevo persino fatica a guidare. E lunedì sono rimasto tutto il giorno a letto. Una malessere così non lo avevo mai avuto». Le brutte sensazioni, però, erano iniziate in gara: «Quando gli altri hanno iniziato ad accelerare, anche se non si era ancora entrati nel vivo, ho sentito tanto il caldo e non riuscivo più a respirare».

Rimpianti

Fabio ora si sente deluso e triste: «Sono arrabbiato. Ripeto, così male non ero mai stato. Al Sestriere avevo fatto un bel blocco di lavoro, non capisco». Poi aggiunge: «Ora, forse, più a freddo ho un’opinione un po’ diversa. Oggi (ieri, ndr) sono uscito per un paio d’ore in bici con Nibali e Ulissi e non stavo male. Ma una decisione così non si può prendere all’ultimo momento».