GIRO D’ITALIA U23 / Saligari: «Baroncini, che potenza! Domani mi aspetto i fuochi d’artificio»

Giro d'Italia U23
Quarto appuntamento con il "commissario" Saligari nelle vesti di commentatore del Giro d'Italia U23.
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E’ ancora la Colpack-Ballan a farla da padrone al Giro d’Italia U23. Questa volta è il turno di Filippo Baroncini, classe 2000 in grado di stampare un tempo pazzesco nei 25,4 chilometri di prova contro il tempo. Una media superiore ai 51,480 km/h che gli ha permesso di sopravanzare di un solo secondo l’irlandese Ben Haley (Trinity Racing).

L’altra grande notizia di giornata è il cambio al vertice della classifica generale. Non c’è più Juan Ayuso in maglia rosa, oggi 8° a 32″, ma l’inglese Ben Turner della Trinity Racing. Questo però, a giudicare dalle parole di Marco Saligari, è un bene per lo spagnolo e il resto del team Colpack-Ballan.

Saligari, gran prova di Baroncini!

«E’ andato fortissimo, non me lo aspettavo. Chi segue il ciclismo dilettantistico sa che Baroncini è un bel corridore, ma tutti pensavano fosse un velocista capace di tenere anche su qualche salita non eccessivamente impegnativa. Oggi invece a cronometro è andato incredibilmente bene. I miei complimenti…»

Quali sono state le difficoltà maggiori oggi per i ragazzi?

«Sicuramente la lunghezza. 25 chilometri a cronometro non sono affatto pochi. Di conseguenza la gestione dello sforzo è stata una novità per questi giovani corridori».

Questa Colpack-Ballan sembra imbattibile…

«Stanno gestendo tutto alla perfezione. Hanno vinto già due tappe su quattro e vestito la maglia rosa per due giornate. E ovviamente sono i favoriti per la vittoria finale».

Può essere un bene per Ayuso e la sua squadra aver perso la maglia rosa?

«Sì, perché il Giro è ancora molto lungo e già domani ci sarà una tappa piuttosto impegnativa. Non avranno il dovere di mettersi in testa al gruppo a tirare. Possono riposare in vista del finale e lasciare il lavoro alla Trinity».

Quindi che corsa ti aspetti domani?

«Domani mi aspetto i fuochi d’artificio. Ci sono uomini di classifica come Zambanini che oggi hanno perso parecchi secondi e sono “obbligati” a recuperare. Il terreno per fare la differenza c’è».