Pogacar: «Ho dato il massimo, ma ancora non è finita»

Tadej Pogacar Tirreno-Adriatico
Tadej Pogacar festeggia in Maglia Azzurra dopo la vittoria a Prati di Tivo (foto: LaPresse)
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Tadej Pogacar non vende sogni, ma solide realtà. Lo sloveno ha un intento nobile quando corre in bici: vuole vincere divertendo e divertendosi. Oggi a Prati di Tivo, sul versante abruzzese del Gran Sasso, arrivo della quarta tappa della Tirreno-Adriatico, il fuoriclasse della UAE Team Emirates è partito, non si è mai voltato indietro e ha “crackato” senza pietà, in un amen tutti gli avversari. Il 2021 ha solo invertito due numeri, ma il 2012 non è mai sembrato così Preistoria. Perché Pogacar cancella tutta la vecchia guardia e apre un’autostrada al ciclismo del futuro. Primo successo in Italia per lui che da Under 23 era riuscito a trionfare al Giro del Friuli 2018 (senza vincere tappe) e il 2° posto al Palio del Recioto e l’ al Giro del Belvedere.

Tadej Pogacar, sempre al massimo

Oltre al talento sconfinato, il corridore di Komenda fa della determinazione la sua risorsa migliore all’interno di un bagaglio tecnico sempre più spiccato. Ha già vinto l’UAE Tour e nei gesti adesso si nota anche una certa cifra stilistica: parte e attacca con meno “garra” e si sa gestire. Nel post-gara di oggi a Prati di Tivo, Pogacar è ancora una volta riconoscente con i suoi compagni: «La mia squadra ha fatto un ottimo lavoro ricucendo sulla fuga», e sottolinea come sia stato necessario esprimersi al 100% per staccare gli avversari su una salita non semplice che ha rappresentato un test molto indicativo in vista dei prossimi appuntamenti della stagione: «Oggi è stata una tappa molto dura. Ho dato il massimo sulla salita finale».

Il leader della classifica generale della Tirreno-Adriatico può sorridere al termine di una bella performance, con la prima vittoria da professionista in Italia: «Sono molto soddisfatto di questa vittoria. Adesso sono in testa alla classifica generale, ma domani abbiamo un’altra tappa davvero difficile e con la cronometro finale può succedere ancora di tutto».