Van Avermaet, 2021 da Classiche: «Il Fiandre per la carriera, a Tokyo solo se merito»

Greg Van Avermaet
Greg Van Avermaet, con il casco di Campione Olimpico, al Tour de France (foto: A.S.O./Pauline BALLET)
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Il ciclismo è l’arte di comprimere la storia universale in centinaia di chilometri. Greg Van Avermaet quattro anni fa a Rio de Janeiro in quei 237,5 km nel cuore della Foresta Amazzonica riusciva a compiere l’impresa più memorabile della sua carriera insieme alla Parigi-Roubaix 2017. Ma da quanto lasciano trasparire le parole del campione belga, che per un quadriennio si è distinto in gruppo per il casco dorato, a lui manca un tassello per completare il puzzle e renderlo magnifico.

Greg Van Avermaet: obiettivo Giro delle Fiandre, per Tokyo si vedrà

Il 35enne di Lokeren, a metà strada tra Gand e Anversa, nel 2021 correrà per la Ag2r Citroën e fa suo il «Greatness recognizes greatness», in voga negli Stati Uniti: «Grandezza riconosce grandezza» e perciò il “Grande Nord” sarà il terreno di caccia di Van Avermaet il prossimo anno, con un dubbio aperto sulla difesa del titolo olimpico a Tokyo: «Questo non è stato ancora discusso. Né con la squadra e nemmeno con il cittì della nazionale. La partecipazione ai Giochi di Tokyo dipenderà molto dalle mie prestazioni. Ho l’esperienza di due Olimpiadi e una vittoria, questo gioca a mio favore. Ma le performance sono fondamentali. Se non sarò abbastanza bravo da meritarmi di essere parte dei convocati, rimarrò a casa, è normale. Se raggiungerò il mio livello, la selezione sarà automatica».

La faretra del belga punterà in direzione di un bersaglio molto chiaro nel 2021, ma anche oltre. Perché Greg non si sente assolutamente arrivato: «L’obiettivo della mia carriera è sempre lo stesso: vincere il Giro delle Fiandre. Ma guardo anche a tutte le grandi gare come la Parigi-Roubaix, le monumento sono davvero importanti. Ma se devo scegliere una gara, è il Giro delle Fiandre».

Greg e le nuove generazioni: sfida aperta a Van der Poel e Van Aert

Tattiche, strategie, logiche di gara e alchimie vanno a farsi benedire di fronte ai nuovi fuoriclasse che avanzano a grandi pedalate. Mathieu Van der Poel e Wout Van Aert saranno due rivali per le gare messe nel mirino da Van Avermaet, i primi due del Fiandre di quest’anno con un finale che ha tenuto tutti incollati alla tivù: «Non sarà facile. La cosa più importante saranno la mia condizione e il mio livello e, se avrò una buona squadra intorno a me, penso che sia possibile vincere. Wout e Mathieu sono grandi talenti, ma penso che sia ancora possibile batterli».