INCHIESTA CICLISMO FEMMINILE – Com’è dura fare la ciclista! Una su 4 corre gratis e deve smettere

Il gruppo in azione durante la Ronde van Drenthe femminile. (foto: ASO/SWPix)
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Un’inchiesta portata avanti da Cyclists Alliance ha messo alla luce dati allarmanti nel mondo del ciclismo femminile. Tra le donne infatti, il numero di atlete che ricevono uno stipendio pari a 0 euro è aumentato dal 17% nel 2019 al 25% nel 2020. Non solo, la pandemia da Covid-19 ha avuto un impatto gravoso sui salari delle cicliste Continental e World Tour, tanto che il 29% di loro ha subito una riduzione (parziale o completa) dello stipendio.

Hanno partecipato al sondaggio oltre cento ragazze ed è stato scoperto che il 43% di loro ha rimborsato la propria squadra per attrezzature, assistenza meccanica, assistenza medica e costi di viaggio. Non dimentichiamoci che ben il 33% è costretta a svolgere un secondo lavoro per mantenersi.

Fortunatamente i salari del circuito World Tour femminile stanno salendo. Ricordiamo che il minimo lordo annuale è di 15.000 euro ma c’è una bella percentuale del 25,5% che ha dichiarato di guadagnare più di 30.000 euro. Al contrario, la differenza di budget tra i team di “Serie A” e quelli di “Serie B”, è talmente alta che tra le Professional non è possibile pagare neppure il minimo di 15.000 euro alle proprie atlete.

Cyclist Alliance ha poi evidenziato un dato molto preoccupante. Il 72% delle ragazze intervistate ha confessato che lascerebbe il ciclismo per motivi economici. E’ molto difficile andare avanti senza uno stipendio adeguato, soprattutto in questo momento in cui il Covid-19 ha ridotto ulteriormente gli organici.

– Leggi la seconda puntata dell’inchiesta nel ciclismo femminile con Giorgia Bronzini

– Leggi la terza puntata dell’inchiesta nel ciclismo femminile con Elisa Balsamo

– Leggi la quarta puntata dell’inchiesta sul ciclismo femminile con Marta Bastianelli

– Leggi la quinta puntata dell’inchiesta nel ciclismo femminile con Alessandra Cappellotto