Geoghegan Hart, la radiografia del nuovo fenomeno: pregi e difetti della maglia rosa

Tao Geoghegan Hart maglia rosa Milano
Tao Geoghegan Hart festeggia la vittoria del Giro d'Italia 2020 in Piazza Duomo a Milano
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Alla vigilia di Palermo, Tao Geoghegan Hart partiva con il ruolo di ultimo uomo e fedele scudiero di Geraint Thomas, favorito numero uno per la vittoria del Giro d’Italia. Nessuno si sarebbe mai aspettato che, 21 tappe dopo, il britannico sarebbe salito sul gradino più alto del podio indossando la maglia rosa.

In una stagione così anomala ed esplosiva, con un calendario compresso in soli tre mesi, è venuta fuori la voglia di emergere dei giovani, il talento e la spensieratezza dei ragazzi del gruppo. Tao è uno di questi.

A soli 24 anni si prende il Giro dopo una lunga sfida con Jai Hindley, un altro dalle grandissime qualità tecniche. Noi però vogliamo scoprire meglio questo nuovo fenomeno del ciclismo, analizzandone i pregi e i difetti da eliminare.

Le qualità su cui puntare

La Ineos-Grenadier è la squadra più forte ed attrezzata per le grandi corse a tappe. Lo dimostra il fatto che in pochi giorni è stata capace di reinventarsi, correndo all’attacco in tutte le frazioni. Dalle quattro vittorie di Ganna alle due dello stesso Geoghegan Hart a Piancavallo e Sestriere, passando per il capolavoro di Jhonatan Narvaez a Cesenatico.

E’ questo il punto forte di Tao. La squadra, che in ogni grande Giro parte da favorita. Il britannico può crescere ancora e migliorare, sfruttando le abilità tattiche e tecniche di una Ineos capace di vincere 11 volte tra Giro (2), Tour (7) e Vuelta (2) negli ultimi dieci anni.

Poi ovviamente c’è il talento su cui puntare. Il 24enne londinese ha dimostrato grande solidità in salita e ottime qualità contro il tempo. Si è mosso bene nel vento della costa adriatica e si è tenuto lontano dai guai correndo con esperienza. Non ha paura di attaccare e in un ciclismo sempre più “radiocomandato” questa caratteristica potrà farlo scoppiare definitivamente entrando anche nel cuore della gente.

Geoghegan Hart: dove deve migliorare

Può sorprendere ma se guardiamo al palmarès di Geoghegan Hart da Under 23 e professionista scorgeremo pochissime vittorie. Non è un vincente anche se al Giro sembra aver ribaltato a suo favore questa statistica.

Tra i dilettanti e gli juniores ha brillato “solo” al Giro della Lunigiana e al Trofeo Piva, cogliendo tanti piazzamenti in corse importanti come la Liegi-Bastogne-Liegi U23, il Tour de l’Avenir e la Corsa della Pace. Poca roba se pensiamo che ha appena vinto il Giro d’Italia dei professionisti.

E’ passato tra i grandi del ciclismo nel 2017 ma solo nel 2019 ha colto il primo successo. Dopo due stagioni difficili al Team Sky, è venuto alla luce al Tour of the Alps. Due tappe vinte in quella edizione e secondo posto in classifica generale. Poi un digiuno di oltre un anno prima dello splendido trionfo alla corsa rosa.

Forse è questo quello manca a Geoghegan Hart, vincere più regolarmente nel corso della stagione. Non dimentichiamoci però che ha solo 24 anni ed è ancora all’inizio di una carriera che si prospetta ricca di successi.