Jonathan Milan «Al Giro tutti per Aleotti. La Roubaix? Amore a prima vista»

Jonathan Milan
Jonathan Milan è campione italiano under 23 a cronometro (Foto: Facebook/Cycling Team Friuli)
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Talento ne ha da vendere Jonathan Milan, classe 2000, in forza al Cycling Team Friuli dove cresce di anno in anno mostrando tutte le sue qualità su strada e soprattutto su pista. Ai mondiali di Berlino a fine febbraio, il ragazzo di Buja, provincia di Udine, ha fatto sognare tutti da casa e dal velodromo: prima come vagone (vagoncino per lui non sarebbe il termine adatto) del quartetto dell’inseguimento – bronzo finale – poi con una prestazione gigantesca (termine adatto in questo caso) nella prova individuale, quella vinta da Filippo Ganna. Jonathan chiuse con un brillante quarto posto.

Milan: non solo pista

Ma Jonathan Milan non va mica solo forte su pista: la strada ha iniziato ad asfaltarla con quel suo passo e quella potenza e anche in questi giorni ha mostrato di che pasta è fatto. Terzo nella seconda tappa, alle spalle dell’irresistibile Colnaghi, nella tappa successiva, prima di cadere a terra – «Perché ho preso una rotonda troppo forte» ci racconta in esclusiva ai nostri microfoni – aveva persino provato a portare via un gruppo, sotto la pioggia, che si spezzava sotto i colpi suoi e di Giovanni Aleotti.

Jonathan ci racconta così come sono andate le prime tappe di questo Giro: «Il primo giorno il meteo ci ha dato tregua per fortuna. Io puntavo su quella tappa, però è venuta fuori dura: doveva essere vallonata, adatta a me, ed è venuta fuori una frazione quasi per scalatori. Il secondo giorno siamo partiti con la pioggia, moltissime cadute purtroppo che hanno condizionato molto l’inizio. Io ho fatto la mia volata a fine gara, sono arrivato terzo, ero soddisfatto perché la squadra ha fatto un lavoro eccezionale. Diciamo che c’è stato un pizzico di rammarico perché non siam riusciti a fare meglio.

Però c’è soddisfazione perché il lavoro che abbiamo fatto ha portato a un buon risultato, poi, chiaro per noi come squadra era meglio vincere, perché abbiamo fatto un grandissimo lavoro, abbiamo tenuto le posizioni, abbiamo tirato tutto il giorno. Però Colnaghi è andato via nelle fasi finali e arrivato con cinquanta metri su di noi: è stato molto più forte. È andato via di potenza e in questo periodo sta andando fortissimo. Basta vedere come ha vinto anche il giorno dopo battendo un certo Pidcock», racconta Milan.

«Poi il terzo giorno abbiamo provato a fare corsa dura io e Gio (Giovanni Aleotti N.d.A.)» continua il tricolore Under 23 a cronometro. «Io purtroppo sono caduto all’inizio quando con Aleotti avevamo fatto la selezione. Abbiamo spaccato il gruppo con una bella azione, solo che ho preso una rotonda troppo forte e persino il gruppo dietro per forzare e rientrare è finito per terra talmente stavamo andando tanto forte davanti. E dopo che sono caduto, ho anche forato e mi sono un po’ demoralizzato».

Jonathan Milan
Jonathan Milan, medaglia mondiale su pista a Berlino 2020 (Foto: Cycling Team Friuli/Facebook)

«Si punta alla classifica con Aleotti, e in futuro voglio togliermi belle soddisfazioni»


Ora tutti per Aleotti: «Oggi (ieri per chi legge), invece, tappa di salita e tutti per Giovanni Aleotti. Ho aiutato i miei compagni di squadra a stare davanti e poi mi sono fatto sfilare per stare nel gruppetto. La quinta tappa, vallonata, è molto adatta a me: voglio fare bene. Però prima bisogna pensare a Giovanni perché bisogna difendere la sua posizione e puntare su di lui lui per il podio finale. Io se sarò davanti punterò a vincere la tappa o a un buon piazzamento ma questo arriva in seconda battuta: perché dobbiamo stare concentrati per aiutare Aleotti a salire sul podio finale: quella sarà la mia più grande soddisfazione in questo Giro Under».

Infine, per Milan, un pensiero al futuro: «Io mi vedo corridore da corse di un giorno: ho spunto veloce, buona resistenza, e quindi classiche del Nord, corse vallonate, classiche italiane come Milano-Sanremo o Strade Bianche e poi perché no: la Parigi-Roubaix. Da giovane l’ho corsa una volta, quando ero junior, e mi sono innamorato. E poi naturalmente continuerò a sfruttare le mie caratteristiche nelle cronometro»