
Si è da poco concluso uno dei Tour de France più belli del recente passato e come lo scorso anno lo ha vinto Jonas Vingegaard, fortissimo sulle montagne e supportato da una grandissima squadra. Adesso farà rotta sulla Vuelta. Già, ma con che ruolo, visto che al via la Jumbo-Visma schiera anche Primoz Roglic? Secondo alla Boucle è arrivato Tadej Pogacar, encomiabile nel piglio ma alla lunga vulnerabile. Troppo pochi i due giorni di corsa tra la caduta della Liegi e l’inizio del Tour, e alla fine tra la cronometro di Combloux e l’ascesa al Col de la Loze ha dovuto abbandonare qualsiasi speranza di successo. Rimane comunque il campione più amato dal pubblico. L’Italia ritorna sul podio fnale di Parigi con Giulio Ciccone, che riporta la maglia a pois in Italia 31 anni dopo Claudio Chiappucci (era il 1992). L’abruzzese non è riuscito a conquistare una tappa, è vero, ma ha comunque portato a casa una delle maglie più suggestive e prestigiose del ciclismo. Bravo Giulio! Uno dei nomi nuovi è quello di Carlos Rodriguez, pupillo di Contador che ha trionfato a Morzine e poi chiuso al quinto posto della classifica generale nonostante la brutta caduta del penultimo giorno. Studia ingegneria e farà parlare di sé. Ma ora, rotta sui campionati del mondo di Glasgow. Il favorito della vigilia è Mathieu Van der Poel, favoloso ultimo uomo al Tour di Jasper Philipsen, che ha un conto in sospeso con l’iride dai tempi di Harrogate, quando crollò, e soprattutto da Wollongong, quando alla vigilia della gara fu protagonista di una notte assurda, portato ad una stazione di polizia dopo aver intimidito due ragazzine che lo avevano infastidito. Ma come si muoverà il Belgio dei tre tenori, Philipsen, Van Aert ed Evenepoel? Sarà un polveriera pronta ad incendiarsi oppure il cittì Vanthourenhout riuscirà a farli andare tutti e tre d’accordo? L’Italia di Daniele Bennati avrà in Matteo Trentin e Alberto Bettiol i due capitani per raccogliere il miglior risultato possibile. «Correremo all’attacco e ci faremo valere», dice il commissario tecnico aretino. Sarà sufficiente per vivere una bella giornata di ciclismo? E ancora: le nazionali di Amadori, Villa e Sangalli per Glasgow, il Giro della Valle d’Aosta vinto da Darren Rafferty, un bilancio del Giro Donne e degli europei di pista juniores e Under 23 con Dino Salvoldi e lo splendido racconto della scazzottata tra Vito Taccone e Fernando Manzaneque durante il Tour de France del 1964.
Il Romanzo del Tour 2023
Oltre al numero di agosto trovate in edicola anche il secondo Tour di Vingegaard, il fotoromanzo della Grande Boucle 2023 da conservare. La numero centodieci è stata un’edizione memorabile: la sfida infinita tra il danese e Tadej Pogacar, la splendida maglia a pois conquistata da Giulio Ciccone, le rivelazioni Carlos Rodriguez e Felix Gall, le volate dominate da Jasper Philipsen, il record sfiorato da Mark Cavendish, l’amore incredibile del pubblico francese per Thibaut Pinot. Non dovete assolutamente perdere il racconto fotografico e testuale del Tour de France numero centodieci, che ha incoronato per la seconda volta consecutiva Jonas Vingegaard.

IN COPERTINA
Regolare e spietato. Praticamente imbattibile
Due parole via radio ed è andato al tappeto
Adesso li vogliamo sia al Giro che al Tour
E Ciccone a pois? Una favola da raccontare
Ma presto faremo i conti con il pupillo di Contador…
Obiettivo Glasgow. Guardatelo! Il mostro è lui
Belgio a 3 punte? Una polveriera che fa… paura
Due tenenti e un cagnaccio tra gli azzurri di Bennati
Amadori cambia, dentro i grandi
Intanto l’Irlanda ci presenta Rafferty…
E la nidiata di Salvoldi cresce a suon di medaglie
Si sono menati nel mezzo del Tour
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