
L’intenso mese di giugno si è chiuso con la splendida vittoria tricolore di Simone Velasco, un attaccante romantico (amante di Cremonini, dell’Isola d’Elba e della Vespa) che ha vissuto la giornata (fin qui) più bella della sua carriera. Prova a cronometro, invece, che ha sorriso a Filippo Ganna: ad agosto potrebbe debuttare alla Vuelta, ma prima farà rotta verso i mondiali di Glasgow, dove vuole brillare sia in pista che nella cronometro su strada. Giulio Ciccone era il grande favorito del campionato italiano, ma il marcamento esasperato degli avversari lo ha frenato. Ha lasciato carta bianca a Baroncini, in lacrime dopo la foratura che lo ha costretto al settimo posto. Comunque l’abruzzese sta benissimo e dopo il matrimonio con Annabruna sogna di vivere un Tour de France da protagonista, tra la maglia a pois e le grandi salite delle Alpi e dei Pirenei. Una chiacchierata intima con Antonio Tiberi, finalmente tornato in gruppo con la maglia della Bahrain-Victorious. I momenti difficili, il corteggiamento del WorldTour, la speranza di partecipare alla Vuelta: ecco cosa ci ha raccontato il più grande talento italiano delle corse a tappe. Chiude il blocco un bilancio del commissario tecnico Daniele Bennati, che sta allestendo la sua nazionale per la sfida iridata di Glasgow, e la storia dell’ennesima giornata di gloria di Elisa Longo Borghini, che si è presa il tricolore su strada dopo aver già riconquistato quello contro il tempo: adesso va al Giro e potrebbe sorprendere. A metà giugno si è disputato il Giro Next Gen. Ha vinto il grande favorito della vigilia, Johannes Staune-Mittet, su Rafferty e Wilksch. Primo italiano Martinelli, sesto. De Pretto ha fatto sua la maglia ciclamino, a Romele invece una frazione. Busatto si è messo in mostra pur non centrando affermazioni, anche se una settimana dopo ha trionfato nel campionato italiano di categoria. Argentin tuona: che non passi in cavalleria il traino sullo Stelvio, una brutta pagina di ciclismo. E ancora: il pronostico di Riccardo Magrini in vista del Tour de France; le ventuno altimetrie della Grande Boucle con commenti e aneddoti storici; il ricordo della tremenda crisi che colpì Fausto Coppi a Saint-Malo nel 1949; e infine la storia di Silvio Martinello, dalla carriera in bici a quella “politica”.
IN COPERTINA
Velasco chi sei? Attaccante romantico
Il lamento di Ciccone che ora è già in Francia
Va bene ho sbagliato, ma adesso ripartiamo
L’Italia di Bennati? Un allegro fritto misto
Tour: nel regno dei gattopardi
E lui chi è? Ha vinto il Giro e ora insegue… Baronchelli
Una volta fu Coppi ad andare in bambola
Martinello, una fonte di grande ciclismo
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