L’ultimo Monsieur Roubaix risale a due anni fa: Philippe Gilbert nel 2019 alzava le braccia al cielo nel velodromo, con la vittoria conquistata davanti a Nils Politt. Inutile dire quanto sia mancata la Classica più bella per distacco nell’ultima stagione che però domenica torna con tutta la sua feroce bellezza e la garanzia di regalare ancora una volta uno spettacolo unico. Sarà duello Van Aert, Van der Poel? Quali i possibili outsider per il trionfo sul pavé? Scopriamo le quote e i favoriti dell’edizione numero 118 della Parigi-Roubaix su quibicisport.
Parigi-Roubaix, quote e favoriti: Eurobet, Bet365 e Goldbet. Da Van Aert a Van der Poel, da Pidcock a Gilbert
Uno è uscito molto male dal Mondiale di Leuven. L’altro almeno, rispetto al 2019 a Harrogate, questa volta è arrivato al traguardo seppur soltanto il ottava posizione. Parliamo di Wout Van Aert e Mathieu Van der Poel, i gemelli diversi del ciclismo 3.0: il belga ha i favori dei panel proposti dai bookmaker. Tra Goldbet, Eurobet e Bet365 la sua quota oscilla tra 4.00 e 4.50, quindi gli esperti confidano in una reazione veemente e rabbiosa del campione fiammingo. L’Olandese Volante è subito lì, attaccato alla sua ruota e paga 5.50 o 6.00 la posta messa sul piatto dagli scommettitori.
Altri nomi, fuori da quelli proposti, sono quotati a 7.00. Ma la lente d’ingrandimento per la sezione “Osservati Speciali” va focalizzata sicuramente su tre nomi in particolare: Tom Pidcock, Dylan Van Baarle e Jasper Stuyven che al Mondiale sono stati grandi protagonisti con un finale in crescendo. Il talento di Leeds e l’olandese, sono compagni di squadra alla Ineos-Grenadiers e questo fa dei granatieri un team da temere: sono quotati rispettivamente tra 5 e 21 e tra 26 e 31. Stuyven a 16, dovrà svegliarsi prima, rispetto al Mondiale, per lottare per la vittoria.
Se fossimo allo stadio parleremmo di terzo, quarto anello. Qui li indichiamo come favoriti di terza/quarta fascia: Zdenek Stybar, Matej Mohoric e Davide Ballerini, molto alti nelle quotazioni. Per chiudere, Peter Sagan a 13 sembra un atto di estrema fiducia nel campione slovacco, ormai molto lontano dai suoi tempi migliori, come nel 2018 quando trionfò alla Parigi-Roubaix.
