È molto contento Paolo Sangalli, commissario tecnico dell’Italia femminile che sale sul terzo gradino del podio grazie ad una gara di assoluto livello firmata Elisa Longo Borghini.
Paolo, avevate immaginato così questa giornata?
«Era dalla giornata storta delle Olimpiadi che volevamo rifarci. Senza disguidi, sarebbe finita così anche a Parigi. Oggi Longo Borghini è stata grandissima».
Volevate una medaglia qualsiasi oppure eravate partiti puntando all’oro?
«Con una campionessa come Elisa, e per di più su un percorso del genere, si parte sempre puntando al massimo. Ma questo bronzo, conquistato con le unghie e con i denti sotto al diluvio universale e in mezzo a fior di campionesse, vale davvero tanto».
Come giudichi la prova delle altre italiane?
«Le scalatrici, più magre, hanno patito il freddo e il maltempo: penso a Realini. Balsamo, invece, ha svolto egregiamente il compito che le era stato assegnato nella prima parte di gara».
Longo Borghini è stata forse troppo generosa?
«Non direi, anzi, io dico che si è divertita. Il piano era quello di attaccare e provare a fare la differenza sull’ultimo strappo. Lei ci ha provato e non deve avere rimpianti. È che, giustamente, essendo una fuoriclasse non la lasciano andare via».
Qualche anno fa, probabilmente, non sarebbe riuscita a salire su un podio del genere battendosi in volata.
«È migliorata lei ed è vero anche che dopo una giornata simile i valori cambiano: lei ha fondo e le atlete più veloci si possono ritrovare appesantite».
Da commissario tecnico, come giudichi la prova dell’Olanda?
«Loro hanno corso da Olanda, come spesso gli succede, e noi da Italia. Io credo che la differenza sia tutta qui».












