È una frase ricorrente, specialmente durante le telecronache dei professionisti, quando lo spettacolo e le prestazioni offerte talvolta anche da giovanissimi corridori rischiano di annebbiare la mente e viziare il giudizio. Perché non abolire il dilettantismo?, si domandano alcuni sprezzanti, sentendosi un po' rivoluzionari e un po' iconoclasti, gli unici realmente coraggiosi e brillanti quanto basta per capire in che direzione sta andando il ciclismo (ma c'è qualcuno che riesce davvero a comprenderlo? Siamo davvero sicuri che ci sia una direzione precisa e una meta da raggiungere? Se sì, qual è?)....

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