Giro d’Italia, Alaphilippe: «C’è voluta pazienza e resilienza per ritrovare il vecchio Julian»

Julian Alaphilippe (LaPresse)
Tempo di lettura: 2 minuti

Lefevere può dire quello che vuole ma oggi Alaphilippe è stato un vero uomo del Wolfpack, un vero lupo, anzi un capobranco. Più di cento chilometri di fuga con Mirco Maestri incitandolo a non mollare anche quando la strada si faceva dura: questo è LouLou. E chi diceva fino a questa mattina che ormai l’Alaphilippe di una volta, quello che ha vinto due mondiali di seguito, non sarebbe più tornato, oggi dopo la tappa è stato abbracciato dallo stesso Julian perché è tornato.

Qualche giorno fa, quando dopo il debutto aveva capito che bello è il Giro, aveva già provato a vincere scattando in faccia agli altri corridori e tentando di portarsi da solo all’arrivo. Ma è sempre stato ripreso. Aveva detto: «Voglio regalare una tappa agli italiani». Et voilà, l’hai fatto, merci LouLou.

Gli ha detto che costa troppo tenerlo in squadra, poi che sua moglie lo distrae dal lavoro. Insomma, Lefevere non è stato molto gentile nei confronti di Alaphilippe. In fin dei conti di tratta di un ciclista, un uomo, un marito, un papà che fa un mestiere rischioso e che non ha paura di rischiare. Oggi lo ha dimostrato: lanciato prima in quella fuga, poi su quella salita, poi in quella discesa e poi in quelle svolte affrontate con l’equilibrio di un funambolo sulla corda, di un ginnasta sulla trave o di un motociclista in una curva.

Tranne quando si è dato il tempo di emozionarsi, Alaphilippe non ha mai smesso di spingere sui pedali. Stava correndo per la vittoria della sua prima tappa al suo primo Giro, lontano 133 chilometri da dove ha vinto la sua prima maglia iridata, o stava correndo per mettere a tacere tutte le malelingue che nell’ultimo tempo si sono fatte sentire sul suo conto? Le dicerie sulla moglie e sullo stipendio sono solo una parte. Alaphilippe, l’uomo che al Tour del 2019 ha indossato la maglia gialla per 14 giorni, nelle ultime stagioni è stato vittima di diverse sfortune una dietro l’altra che hanno fatto temere di non vederlo più al livello di una volta. Ecco perché tutti, ma veramente tutti, si sono congratulati con lui dopo l’arrivo con un gran sorriso, una pacca e un abbraccio.

«Non lo avevo previsto di partire così lontano in due, ma sono felice che l’altro fosse Mirco Maestri – dice LouLou dopo essere andato a cercarlo per ringraziarlo di aver condiviso questa giornata – Voglio complimentarmi con Maestri perché anche lui si meritava di vincere, abbiamo sempre collaborato. È stata una giornata a tutto gas, sono proprio contento di aver vinto. Per tornare al mio livello ho dovuto avere pazienza e resilienza, ma oggi ho dimostrato che ci sono anche io. È decisamente una delle mie vittorie più belle».