Rowe: «Finito questo contratto mi ritiro. Vorrei chiudere la mia carriera al Tour»

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Luke Rowe con i figli al Giro di Vallonia 2023
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Nonostante il 2023 sia stato un anno molto difficile per Luke Rowe, la Ineos-Grenadiers ha dimostrato di credere nel suo corridore e di riconoscere tutto l’impegno messo dal gallese per il successo del team, rinnovandogli il contratto quest’inverno per altri due anni. Rowe, infatti, non è solo un gregario di livello, ma un simbolo della squadra. Il classe ’90, da quando è passato professionista, ha corso solo per il team britannico, nel quale milita dal 2012 (quando allora si chiamava Team Sky).

«L’anno scorso non è andato come avrei voluto. Con mia mamma che si è ammalata e poi è morta alla fine di aprile, il mondo mi è finito sottosopra. Ero alle gare fisicamente, ma la mia testa non c’era. Tant’è che a fine stagione dopo mi sono preso un po’ di tempo libero tutto per me. È stato un anno da dimenticare, in sella alla bici e una volta sceso», ha detto il nativo di Cardiff ai microfoni di GCN.

Rowe ha poi continuato dicendo: «Lo scorso anno ho avuto un rendimento piuttosto mediocre e penso che la squadra abbia fatto bene a lasciarmi casa, invece di potarmi al Tour de France. Però non mi restano molti anni di carriera, quindi quest’anno voglio dare tutto per meritarmi la presenza di quello che potrebbe essere l’ultimo o uno degli ultimi Tour della mia vita. Sarebbe bello finire la mia carriera lì con i ragazzi che mi salutano sul palco più grande che abbiamo in questo sport. Non sarà facile, ma è sicuramente una grande motivazione per me in questa stagione».

Questa e la prossima, infatti, dovrebbero essere le ultime due stagioni di Rowe da professionista. Nel 2025, il gallese, compirà 35 anni e difficilmente prolungherà ancora il contratto con la Ineos-Grenadiers. Però lo storico gregario e amico fraterno di Geraint Thomas (anch’esso sul viale del tramonto e con solo due anni di contratto) è troppo legato alla squadra per prendere anche solo in considerazione le offerte di un’altra squadra: «Mi piacerebbe uscire a testa alta e partecipare ad alcune delle gare più importanti. Penso che questo sarà l’ultimo contratto della mia carriera. Probabilmente sarò io dopo a non volerne un altro. Non voglio essere uno di quei corridori che negli ultimi anni falliscono, vanno alle gare minori e si impegnano solo al 90%. Voglio dare il massimo in questi due anni che mi rimangono e penso di essere ancora abbastanza motivato per farlo. Anche perché il rinnovo è arrivato abbastanza presto, quindi ho risolto il principale problema subito. Per me è stato molto importante, perché significa che il team crede ancora in me e che avrei potuto trascorrere tutta la mia carriera in questa squadra. Il che è una cosa bella e rara. Spero davvero che il nostro possa essere un finale da favola».

Rowe ha fatto il suo debutto stagionale questa settimana alla Volta ao Algerve. Dopo questa corsa, probabilmente, lo rivedremo a marzo a disposizione dei compagni prima alla Parigi-Nizza e poi nelle classiche. Per ora è il 33enne gallese è anche nella long list del Tour de France, ma il suo programma di gare è ancora tutto da costruire: «Ad essere sincero, sempre lascio decidere il calendario delle gare alla squadra. Non sono una superstar o uno che può pretendere quale corsa fare. Se svolgi il mio ruolo prendi quello che ti viene dato. Per ora il mio focus è sulla Parigi-Nizza e poi sulle classiche. Dopodiché ci sarà un ritiro in quota e poi mi hanno detto che mi vogliono al Tour, perché l’anno scorso c’era un po’ di mancanza di leadership e di qualcuno che si mettesse in testa al gruppo a tirare. Quindi io sono perfetto per fare quel lavoro lì, l’ho fatto otto anni di fila e ho saltato solo l’anno scorso. Ovviamente se veramente riuscirò ad andarci sarà fantastico, ma se non sarà tra gli otto convocati, sarò il primo a chiamare e augurare buona fortuna al resto dei ragazzi».