L’amicizia tra Evenepoel e Bardet nasce dopo una fuga: «Sono stato il primo a dubitare del belga, poi mi sono ricreduto»

Evenepoel
Remco Evenepoel e Romain Bardet in azione nella 14ª tappa della Vuelta di Spagna 20223 (credit: SprintCyclingAgency©2023)
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Metti una 14ª tappa della Vuelta 2023, metti uno scatenato Remco Evenepoel e metti un Romain Bardet aggrappato alla ruota del belga: questi sono gli ingredienti che hanno dato vita a una profonda amicizia. Il corridore del Team dsm-firmenich PostNL, all’arrivo sbigottito, era riuscito solo a dire: «Non capita tutti i giorni di andare in fuga con una leggenda. Sapevo che Remco non avrebbe voluto solo vincere la tappa, ma voleva vincere alla Merckx».

Con ammirazione verso quel ragazzo che aveva appena svestito la maglia di campione del mondo, Bardet aveva aggiunto: «In fuga ha fatto lui il 75-80% del lavoro, ma anche quando sei alla sua ruota sembra di avere vento frontale in faccia. Nel finale ho sofferto, mi sono venuti i crampi. Lui ha dettato il ritmo e sono scoppiato, ho cambiato rapporto, ma ero al limite. Non ho rimpianti. Onestamente, in salita mi sentivo abbastanza bene sulle pendenze più impegnative, ma nell’ultima salita, su quelle pendenze, è stato molto più forte». All’arrivo un commovente abbraccio.

In realtà, Bardet dichiara a In de Leiderstrui che lui stesso fu probabilmente uno dei primi a dubitare delle potenzialità di Evenepoel. Ricorda ancora la prima volta che ne sentì parlare: «Julian Alaphilippe mi raccontò di questo ragazzino che da junior passava al World Tour e che, assicurava lui, avrebbe vinto tutto. Io non ci credevo affatto. Pensavo: “Deve solo vederlo com’è il World Tour”. Mi sono dovuto ricredere».

Quando è avvenuto il cambio di rotta? Alla Clasica San Sebastian 2019. «Lì mi sono detto: “Okay forse qui abbiamo qualcuno”. Il suo carattere? Remco è cambiato, l’arroganza che irradiava allora non c’è più. Ora è un corridore molto rispettato da tutti»