Van der Poel ed Evenepoel si allenano insieme in Spagna in vista del 2024

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L’anno scorso si erano incontrati per caso lungo le strade di allenamento, si erano fermati anche in un bar non lontano da Calpe a fare merenda: da allora Mathieu van der Poel e Remco Evenepoel, gli ultimi due campioni del mondo, sono diventati amici. Visto che tutti e due vivono parte dell’anno nella zona di Calpe, eccoli allora di nuovo allenarsi insieme sulle strade spagnole.

Il fuoriclasse olandese ha già detto che sa che questa sarà la sua stagione più difficile (ripetere il 2023 è quasi impossibile) ma al momento il tema è quello del calendario. Come può il campione del mondo su strada conciliare il Tour con le sue ambizioni olimpiche nella mountain bike e nelle corse su strada? Il 2024 sarà un anno ricco di impegni per lui con i mondiali di ciclocross, le classiche, le gare di mountain bike, forse il Tour, la gara olimpica di XCO e la corsa olimpica su strada. Tanto lavoro quindi sul tavolo, e Van der Poel, la sua squadra Alpecin-Deceuninck e gli allenatori della Nazionale olandese cercano di ricomporre al meglio il puzzle. L’oro olimpico nella mountain bike è in cima alla lista dei desideri di Van der Poel. L’olandese ha ancora il conto aperto dopo l’incubo di Tokyo. Ma sulla carta Van der Poel non è nemmeno sicuro di avere un biglietto per andare in mountain bike a Parigi. “Con l’Olanda abbiamo già un posto da titolare assicurato. Ma non è detto che quel posto sia già stato assegnato a Mathieu”, spiega Gerben de Knegt, ct della nazionale olandese di Mtb. “Mathieu deve ancora soddisfare i requisiti di prestazione nazionali del Comitato Olimpico Olandese: correre tra i primi 8 di una Coppa del Mondo di XCO. Ma se Mathieu non dovesse riuscirci, possiamo ancora fare qualcosa.”

È certo che Van der Poel dovrà presto sostituire la sua bici da strada con la sua mountain bike dopo le classiche. Perché la mountain bike richiede una preparazione molto specifica. “La prima tappa della Coppa del Mondo in Brasile si svolgerà ad aprile. Ma per Mathieu la partecipazione a quella gara di MTB non è un’opzione”, realizza De Knegt. Perché allora Van der Poel avrà appena finito di correre sul pavé. “Però gli Europei in Romania (8-12 maggio) sono un’opzione, Mathieu non vede l’ora di essere al via lì. Partecipare alle gare di Coppa del Mondo di maggio e giugno è importante per ritrovare il feeling competitivo, prendere ritmo e raccogliere punti (in vista della fila di partenza a Parigi).”

La fila di partenza è meno importante a Parigi. “Poiché ci saranno solo 36 corridori alla partenza, ai Giochi ci saranno solo 5 file di partenza.” Ai mondiali erano ben 13, ma a causa di un discusso cambiamento nel regolamento Van der Poel poté partire dalla 5ª fila invece che dalla 13ª. La domanda rimane: quanto tempo resterà Van der Poel al Tour? “Completare il Tour non è l’ideale viste le sue ambizioni in mountain bike a Parigi”, è onesto De Knegt. “Il Tour termina domenica 21 luglio e la mountain bike a Parigi è già in programma 8 giorni dopo. Ciò significa che Mathieu dovrebbe recarsi a Parigi mercoledì o giovedì dopo il Tour in modo da avere ancora qualche giorno per esplorare il percorso Mtb. Potrebbe lasciare poco prima del primo giorno di riposo, dopo la tappa di sterrato. Quando mancano ancora 3 settimane alla gara olimpica di MTB”, suggerisce De Knegt come una possibile opzione.

Mathieu si rende conto che dovrà fare delle scelte, ma lui se ne preoccupa meno. Cinque giorni dopo la mountain bike, a Parigi è in programma la corsa olimpica su strada. Sulla carta quel circuito con la salita acciottolata verso Montmartre è perfetto per Van der Poel. “La combinazione tra mountain bike e corsa su strada ai Giochi è fattibile”, afferma De Knegt. “L’unica domanda è se la mountain bike sia la preparazione ideale per la corsa su strada. Ma alla fine ogni bicicletta ha 2 pedali e Mathieu può pedalare molto forte”, De Knegt sottolinea quanto Van der Poel sia eccezionalmente forte. “Mathieu si rende conto che dovrà fare delle scelte, ma è il meno preoccupato di tutti”.