Argentin accusa: «Dagnoni usa la Lega, c’era un piano per far morire l’Adriatica Ionica Race»

Adriatica Ionica Race
Moreno Argentin a "colloquio" con i direttori sportivi presenti all'Adriatica Ionica Race
Tempo di lettura: < 1 minuto

Le parole di Moreno Argentin in collegamento con quella che doveva essere la partenza dell’edizione 2023 dell’Adriatica Ionica Race. Durissime accuse. L’organizzatore racconta che quello che è successo quest’anno è quello che è sempre successo in passato, e poi all’improvviso alza i toni contro la nuova Lega, e contro l’utilizzo (parole di Argentin) che ne fa Dagnoni «per punire i cattivi» e «io come sapete sono uno di quelli». Ecco quello che ha detto l’organizzatore della corsa. Testualmente.

«C’è stata sempre una deroga di 60, 90 o addirittura 180 giorni e abbiamo sempre saldato i pagamenti. Questo è avvenuto per quattro anni. Ma adesso è cambiata la politica, adesso c’è Dagnoni che punisce chi alza la voce, alza il braccio e dice “così non va bene”: io sono uno di quelli. Per questa edizione mancava solamente una polizza fideiussoria per la scorta e l’abbiamo depositata entro le 16, ovvero il termine ultimo che ci era stato dato. Ieri il Commissario della Lega è andato alla prefettura con un piano: quello di far morire la corsa. C’è stata premeditazione e hanno fatto terrorismo.

«Io ero consapevole di essere nel loro mirino. Questo crea dei danni enormi d’immagini anche alle città e alle regioni, che si erano create delle aspettative. I conti si fanno dopo, non prima. Volevano colpire i nemici. Il contendere di tutto è nato sei mesi fa, ovvero quando il sottoscritto non ha voluto cedere i diritti televisivi alla Lega per una gestione collettiva, perché non mi garantivano nulla. Peccato veder morire una corsa, eravamo riusciti a raccogliere 600.000 euro: ci sono tutte le coperture per far svolgere la corsa, ma volevano colpirmi perché io non abbasso la testa, a differenza di molti altri».