Remco Evenepoel si è fatto sentire per la prima volta sui social dopo il ritiro al Giro d’Italia. Il campione del mondo non solo dà un aggiornamento sul suo stato di salute, ma morde dopo le feroci critiche che gli sono arrivate, in particolare da La Gazzetta dello Sport. «Non sono uno che si nasconde o teme di perdere».
Evenepoel inizialmente ha taciuto, ma ora ha sentito il bisogno di rispondere su Instagram. «Il mio ritiro al Giro è sicuramente uno dei più grandi contrattempi della mia ancora brevissima carriera. Lasciare la corsa col covid è stata una brusca fine di quella che avrebbe potuto essere una bellissima storia. Sei mesi di preparazione totale solo per questa corsa. Sacrifici, lunghe giornate sotto la pioggia, lunghi periodi fuori casa. Tutto è andato secondo i piani, ma è così che vanno gli sport. Gli alti e bassi ne fanno parte e posso accettarlo senza alcun problema».
Non è questo il problema, dice il campione del mondo. «Ciò che è difficile da accettare sono i commenti falsi e negativi dopo che ho dovuto lasciare la partita. Non sono uno che si nasconde o teme di perdere. Gli ultimi giorni sono stati emotivamente molto difficili a causa di questi commenti. Ma porterò quei momenti con me sulla bici, preparandomi per i miei prossimi obiettivi e gare».
È un ragazzo di ventitre anni che ha visto interrotto il suo sogno sul più bello, quando era in maglia rosa, a parlare. «Voglio chiedere a tutti di ricordare che non sono un robot, ma anche un normale essere umano, marito, figlio, compagno di squadra e così via, con sentimenti normali. Non vedo davvero l’ora di fissare nuovi obiettivi e mi sento pronto a farne una grande seconda parte di quella che è stata una grande stagione fino ad ora».
Evenepoel ora può guardare di nuovo avanti: il corridore ha ricevuto il via libera per allenarsi di nuovo. «Devo innanzitutto ringraziare mia moglie e i miei genitori per il sostegno che mi hanno dato in questi giorni. Anche i miei parenti e gli amici mi hanno supportato bene e molto! Voglio anche ringraziare i miei compagni di squadra e i membri dello staff della Soudal Quick-Step!».