GIRO D’ITALIA 2023 / Il diario dell’Ammiraglio Savio: «Roglic più di Thomas a Crans Montana. E aspetto Caruso»

Roglic
Primoz Roglic alla partenza della dodicesima tappa del Giro d'Italia (foto: LaPresse)
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«Nico Denz ha fatto un capolavoro e a lui i complimenti vanno fatti tre volte. Innanzitutto bravo per aver centrato la fuga, ma ancora più bravo a entrare nell’azione decisiva e a vincere lo sprint sul traguardo di Rivoli». Gianni Savio commenta così la tappa di ieri nelle strade del “suo” Piemonte. Ancora una volta è arrivata la fuga, proprio come il team manager aveva pronosticato.

«Avevo detto anche che poteva essere la giornata giusta per Bettiol e infatti era lì a sgomitare in fuga – ci spiega Savio – Peccato, gli è mancato qualcosa, si è fatto un po’ sorprendere quando sono scappati Denz e gli altri tre. Comunque vedo per lui un altro paio di occasioni per lasciare il segno».

È tempo però di voltare pagina e osservare il profilo altimetrico della tappa di oggi. Non più 200 chilometri di alta montagna con il Gran San Bernardo ma solo 74 chilometri con il Croix de Coeur e l’ascesa finale a Crans Montana.

«I big non si possono più nascondere – afferma Savio – Oggi dobbiamo vedere Thomas, Roglic, Almeida e tutti gli altri darsi battaglia in salita. Non possiamo assistere nuovamente a un brutto spettacolo come a Campo Imperatore. Lì c’erano delle attenuanti, chiamiamole così, ma domani non ci sono scuse che reggono».

Se dovesse fare un nome secco, il manager piemontese non ha dubbi: Primoz Roglic è il suo favorito. «Non me ne voglia Thomas, che è un grandissimo campione, ma vincere un Giro d’Italia a 36 anni sarebbe davvero una grande impresa e per questo motivo vedo lo sloveno un gradino sopra a lui e tutti gli altri».

Ma al varco Savio aspetta anche Damiano Caruso, migliore italiano in classifica generale e in grande spolvero in questa prima parte di corsa rosa. «Anche lui è un gradino sotto agli altri due, ma in queste ultime stagioni ha fatto un incredibile salto di qualità, prendendosi i gradi di capitano in una corsa a tappe di tre settimane. Sta bene e oggi, nonostante le condizioni ridotte della tappa, sarà un test importante per capire se può puntare davvero al podio».